Una famiglia vincente – King Richard di Reinaldo Marcus Green (Oscar 2022, miglior attore protagonista)

L’imprevisto è solitamente dietro l’angolo, puoi decidere se attenderlo o prevenirlo. Poi ci sono altri tipi di imprevisti, quelli che scuotono il mondo, e per quelli non c’è né attesa né prevenzione, bensì preparazione: if you fail to plan, you are planning to fail. Una famiglia vincente – King Richard, per la regia di Reinaldo Marcus Green, è un film sulla determinazione di un padre che non scopre, bensì crea due campionesse («ho scritto un programma di 78 pagine prima che nascessero»). Il film rischia di imbarcare acqua e zucchero nel momento in cui si sporge oltre la vicenda e sfiora temi caldi della contemporaneità, ma un Will Smith vincitore di un pesante Golden Globe (https://close-up.info/6268-2/) e in odore di Oscar ne tiene remi, timone, àncora e tutto ciò che gli si vuole dare tra le mani. Il personaggio è nelle sue corde, lui lo sa e si diverte.

A Compton (California) c’è un campo di tennis nel quale ogni giorno, sole nuvole pioggia, si allenano due ragazze. Nessuno sa quello che loro già sanno: cambieranno il panorama tennistico e lo cambieranno perché qualcuno ha un piano, loro padre, Richard Williams (Will Smith). Il talento delle due, Venus (Saniyya Sidney) e Serena (Demi Singleton), è indiscusso, bisogna però farlo notare a un coach: Richard stila brochure, edita video, visita di persona i circoli, interrompe partite di allenamento tra campioni, fa di tutto per farsi notare e ci riesce. Le figlie hanno il loro primo coach, Paul Cohen (Tony Goldwyn), e in un quartiere in continua evoluzione, tra proiettili e lowrider, vicine che mal sopportano la famiglia, sguardi poco amichevoli dei bianchi («Tutto apposto, non sono abituati a vedere bella gente come noi»), iniziano a farsi un nome nei tornei juniores dello Stato. La via sembra aperta, un paio di anni di tornei e il professionismo sarà il gradino successivo, l’allenatore trovato, Rick Macci (Jon Bernthal), quando improvvisamente Richard ritira le figlie dai tornei: prima studieranno, andranno in chiesa e staranno con la famiglia, poi ritorneranno nel mondo del tennis, passando dalla porta principale. Un errore? Sì, a meno che non sia stato (anch’esso) previsto. Dove? Ovviamente, nel Piano.

Reinaldo Marcus Green firma un film saldo con grandi eccellenze. Oltre a un cast che presenta due punte di prima qualità per quanto riguarda i genitori (la madre è un’efficace Aunjanue Ellis, ma ne parleremo poi), trova dei buoni costumi, musica e fotografia a condire quell’ humus propenso alla crescita di un’ottima sceneggiatura. I dialoghi sono infatti credibili, salvano in più occasioni una pellicola che non si accontenta di essere solo un film sullo sport e rischia così il capotto nel voler toccare contemporaneamente più tematiche, razzismo e femminismo, e legarsi troppo al presente. Sono solo degli acuti, intelligentemente trattenuti, però rischierebbero non solo di spegnere il percorso di crescita delle due protagoniste, ma pure di mangiarsi il film, se non ci fosse lui, Will Smith.

Il King Richard di Will Smith non è un personaggio lontano dal curriculum vitae dell’ex principe di Bel-Air. Pantaloncini corti, calze di spugna e pulmino al seguito, Richard è un sognatore che ha già sognato e deve di continuo convincere gli altri a vederlo quel sogno, ne risulta quindi un uomo cocciuto, goffo, buffo che non si può che amare per la coerenza, fino all’assurdo (ma è proprio quello il bello), con cui vive i suoi principi. Se però la sua performance brilla lo deve anche alla collega, Aunjaune Ellis: l’interprete di Oracene “Brandi” Williams è capace di equilibrare la verve comica naturale di Smith che calata in quella del marito, appunto Richard, potrebbe essere controproducente. Non è così, il duo funziona e tutto ne trae beneficio.

Una famiglia vincente – King Richards è un bel prodotto, le maestranze fanno molto bene il loro lavoro e il protagonista le sfrutta per fare lo scarto di livello e portare la pellicola con sé. Film sportivo che non si accontenta di essere tale, si abbandona comunque a momenti di preveggenza (dantesca) quando si ricorda del suo compito primario, essere la narrazione della nascita di due campionesse. È in uno di questi momenti che vediamo Richard accostarsi a Serena, amareggiata nel vedere la sorella esordire e lei no. Poche le parole tra i due, significative quelle dette dal padre: «Venus diventerà la numero uno, questo è sicuro, ma tu sarai la migliore di tutti i tempi». Et sic fiat.

Dal 13 gennaio al cinema


Una famiglia vincente – King Richard – regia: Reinaldo Marcus Green; sceneggiatura: Zach Baylin; montaggio: Pamela Martin; fotografia: Robert Elswit; effetti speciali: Mark R. Byers; musica: Kris Bowers; costumi: Sharen Davis; interpreti: Will Smith, AunJanue Ellis, Demi Singleton, Saniyya Sidney, Liev Schreiber, Jon Bernthal, Jimmy Walker Jr., George Ketsios; produzione: Star Thrower Entertainment, Warner Bros., Westbrook Studios; origine: USA, 2021; durata: 144’; distribuzione: Warner Bros Italia.

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