Biografilm Festival (Bologna 9-19 giugno): Ask The Sand di Vittorio Bongiorno

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Un padre, un figlio. Un viaggio in Arizona assieme per cementare un rapporto, vivere un’avventura, mettendosi sulle tracce del famoso architetto Paolo Soleri, la cui opera interessa entrambi (il figlio studia architettura). La meta: Arcosanti, esperimento urbanistico e visionario del brillante architetto, che, dopo l’incontro (e lo scontro) con Frank Lloyd Wright, decide di perseguire una sua personalissima interpretazione del paesaggio, alla ricerca di una riformulazione del rapporto tra natura ed urbanistica. 

Ricominciamo, ma cambiamo prospettiva. 

Un padre, un figlio. Un inconsistente diario di viaggio, con panorami straordinari ma insistiti e ben presto ridondanti, riflessioni fuori campo volte alla ricerca di un lirismo fuori portata, un’eccessiva autoreferenzialità, che, quando non è creativa, mostra la corda piuttosto in fretta. 

In altre parole, il valore dell’esperienza non è supportato dalla capacità di documentarla, perché Ask the Sand, il documentario scritto e diretto da Vittorio Bongiorno, presentato in anteprima mondiale al Biografilm Festival, si sofferma troppo su ciò a cui dovrebbe solo accennare, e sin troppo poco su ciò di cui dovrebbe parlare. 

Perché a noi, pubblico, interesserebbe Paolo Soleri, la sua opera, la testimonianza dei suoi collaboratori, la sua poetica, il suo pensiero, ed eventualmente anche le controversie attorno alla sua figura. Tutto questo viene trattato sbrigativamente e rimane in superficie, mentre continuano a susseguirsi le inquadrature dei due che scrutano l’orizzonte, suonano la chitarra, e si avvicendano nelle voci fuori campo con incisi quali “facciamo un viaggio nel deserto per imparare a sognare”. 

La scelta delle musiche, come le immagini, contiene lo stesso principio: brani suggestivi (Calexico, Naim Amor & John Convertino e Joachim Cooder) ma troppi, e uno dopo l’altro. Non danno respiro al documentario, lo appiattiscono e provocano una sensazione di sovraccarico poco gradevole. Non avendo connotazione specifica con le immagini, risultano quasi intercambiabili tra loro. 

Una volta appurato che Paolo Soleri, il viaggio ad Arcosanti, le domande sull’utopia ed i parallelismi servono solo da pretesto ad illustrare un’esperienza On the road di un padre che accompagna un figlio, si può anche scorgere della tenerezza nell’operazione, e della poesia nell’ingenuità con cui i due riflettono sull’esistenza. Ma la forzatura, in questo caso, si percepisce nel fatto che i due sembrano sempre cercare l’universale nelle loro riflessioni, sia personali, che generali, e troppo spesso finiscono per trarne una banalizzazione dei concetti che non trova una reale necessità espositiva. 

Al lavoro di Vittorio Bongiorno rimane il grande merito di riproporre la poliedrica figura di Paolo Soleri. Inoltre, riconosciamo all’opera la capacità di trasmettere il senso di genuina passione che i due condividono nei confronti della vita e dell’avventura. Perdoniamo meno l’intento celebrativo. Forse avremmo avuto altri esiti se a girare il documentario fosse stato un soggetto meno coinvolto emotivamente, paradossalmente sarebbe emersa più intimità e l’opera avrebbe avuto maggiore interesse. Attraverso il filtro dell’amore paterno è stato più difficile, ipotizziamo, distinguere il valore oggettivo delle immagini, e, probabilmente in fase di montaggio (curato da Angelica Gentilini) il regista si è trovato, infine, a dovere operare una selezione ed una sintesi, per cogliere, spiegare, e spiegarsi l’essenza e lo scopo del documentario. E qui il meccanismo si è inceppato. 


Ask The Sand – Regia e sceneggiatura: Vittorio Bongiorno; fotografia: Nicola Cavalazzi; montaggio: Angelica Gentilini; musica: Giulio Bongiorno, Vittorio Bongiorno; produzione: Sonne Film, Milk Korowa Film; distribuzione: Milk Korowa Film; origine: Italia; durata: 72 minuti. 

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