Cu Li Không Bao Giờ Khóc (Cu Li Never Cries) (Festival di Berlino – Panorama) – Miglior Opera Prima

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Il giovane regista vietnamita Lân Phạm Ngọc non è volto nuovo al Festival di Berlino dove nel 2016 aveva presentato il cortometraggio Another City. Quest’anno partecipa con il suo primo lungometraggio di finzione Cu Li Never Cries.

La signora Nguyen, (Minh Châu Nguyễn) una donna di mezza età torna ad Hanoi in un’afosa notte d’estate dopo un viaggio in Europa. Al rientro porta con sé il misero lascito del marito, con il quale per anni non aveva più avuto alcun contatto, e ora morto: un’urna con le ceneri di questo e il suo animale da compagnia: una scimmia del genere Loris (il Cu Li del titolo). Questa nuova e inaspettata presenza disturba non poco la nipote Vân (Hà Phương Lê Thị), la quale vive da sempre con la zia e utilizza il piccolo soggiorno domestico, dove ora trova posto il terrario con la scimmia, come stanza giochi per la sua attività di bambinaia ad ore. Alla sera Vân, esce con il fidanzato Quang (Xuân An Ngô), dal quale aspetta un figlio e, ad insaputa della zia che ne è contraria, i due decidono di sposarsi. La relazione già difficile fra zia e nipote va incrinandosi ancor di più proprio a causa della scimmietta, che la signora Nguyen si porta sempre appresso, anche quando va a ballare in uno squallido bar che è solita frequentare. Lì fa amicizia con il giovane cameriere (Hà Hoàng) e con lui intraprende un viaggio fino alla centrale elettrica sul Fiume Nero, voluta da Ho Chi Minh, dove da giovane aveva lavorato e incontrato il marito. Finalmente sulla diga disperde al vento le ceneri contenute nell’urna. Se da parte sua la donna si lascia andare sempre di più ai ricordi del passato, la nipote decide di andare a stare in un prossimo futuro dalla famiglia del marito, e quindi di abbandonare la zia. Soltanto alla festa di matrimonio le due donne riusciranno a riavvicinarsi.

In un bianco e nero tendente al seppia, si dispiega sullo schermo questa insolita e un po’ oscura storia fra la paura della solitudine e l’incapacità d’amare. I grandi occhi dolci e anche un po’ spaventati della scimmietta risaltano allo sguardo dello spettatore fra la nebbia che copre il cielo della città di Hanoi, molto più degli sfondi trash utilizzati per le foto di fidanzamento o dei luccicanti addobbi della festa di matrimonio. Ma se il titolo inglese Cu Li Never Cries fa pensare che solo la scimmia non pianga, bisogna pur dire che nessuno nel corso del film piange, ma ogni sguardo dei protagonisti è impregnato di un’ostinata malinconica tristezza. Il regista Lân Phạm Ngọc riesce a creare un’atmosfera di inguaribile tristezza che ricorda vagamente le ambientazioni dei film di Aki Kaurismäki: la mdp pressochè immobile, lenta la narrazione, la storia vive di situazioni e del carisma dei personaggi. Certamente un debutto cinematografico che non passerà inosservato perchè si allontana volutamente dal cinema vietnamita prodotto degli ultimi anni.


Cu Li Không Bao Giờ Khóc (tit. int.: Cu Li Never Cries) – Regia: Lân Phạm Ngọc, sceneggiatura: Phạm Ngọc Lân, Nghiêm Quỳnh Trang; fotografia: Vũ Hoàng Triều, Nguyễn Vinh Phúc, Nguyễn, Phan Linh Đan; montaggio: Julie Béziau; musica: Trần Kim Ngọc; interpreti: Minh Châu Nguyễn, Hà Hoàng, Xuân An Ngô, Hà Phương Lê Thị; produzione: Phan Dang Di, Bianca Balbuena, Bradley Liew per Dny Vietnam Productions, Epicmedia Productions Inc.; origine: Vietnam/ Filippine/ Francia/ Singapore/ Norvegia 2024; durata: 92 minuti. 

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