La doppia vita di Madeleine Collins di Antoine Barraud

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Di uomini con vite parallele la storia del cinema ne è piena, come è piena la cronaca di uomini che vivono contemporaneamente più amori e più famiglie.

Più raro e difficile è incontrare la storia di una donna che decide, senza essere isterica o schizofrenica, di vivere vite separate. Entra infatti qui in gioco una idea stereotipata dei ruoli o una concezione della maternità intesa come relazione che “deve essere” sacra ed indissolubile.

Judith, la protagonista di questo film, queste due vite differenti le vive, anche se farlo non è certo un gioco facile. Da un lato è una ricca borghese sposata ad un direttore d’orchestra riconosciuto nel mondo che conta, piena di gioielli, vestiti, amiche à la page e due figli adolescenti. Dall’altro è la compagna di un uomo molto più normale, con un dramma alle spalle e ancora alla ricerca di un proprio centro, e con una figlia che si lamenta delle continue assenze della madre. Perché Judith, per vivere queste due vite, deve giocare con il tempo e con i viaggi, aiutata dal suo lavoro di traduttrice che le permette di inventarsi appuntamenti e spostamenti verso città lontane. Ma vivere questa duplicità la costringe a riempire la propria quotidianità di menzogne e nomi falsi, grazie anche a dei documenti contraffatti da un affascinate falsario, i cui panni sono interpretati da Nadev Lapid.

Una storia che ti tiene con il fiato sospeso, che sembra non poter avere soluzione. Un thriller dalle reminiscenze hitchcockiane, e che al grandissimo regista inglese rimanda già dal nome del film (Madeleine era anche il nome che Kim Novack/Judi assume in Vertigo per interpretare la donna di cui si innamorerà James Stewart), dal nome delle donne (Judith e Judi), dalle vertigini e dai giramenti di testa che danno inizio a questo dramma.

Ma Judith non è Judi. Non assume altre identità per soldi o per compiacere qualcuno: lo fa solo per potersi affermare come essere umano, con le sue complessità, le sue debolezze, i suoi dubbi e i suoi tempi.

Intorno a lei solo uomini che, in definitiva, non si accorgono di lei. Non si accorgono dei suoi drammi interiori e non si fermano mai per guardarla veramente negli occhi. Uomini (e figli) che si dichiarano innamorati ma che la vivono come una proiezione del proprio desiderio, che la disegnano come vorrebbero che lei fosse, pazza o devota, senza mai chiedersi quanta responsabilità hanno nel suo disordine o nella sua continua voglia di fuga.

Virginie Efira

Ad interpretare questa Judith c’è Virgine Efira, anche lei attrice dalle mille vite, che ha esordito come presentatrice televisiva in Belgio, per poi specializzarsi nel doppiaggio di cartoni animati, nelle commedie brillanti e solo da poco interprete di ruoli più complicati, come ruolo complicato è questo, e come lo erano quelli dei film che ha girato con Catherine Corsini, Anne Fontaine o Paul Veroheven.

In questo film, che ha avuto la sua Prima l’anno scorso alle Giornate degli Autori, invece è diretta da Antoine Barraud, già regista di altri due film (Les gouffres, 2012, e Le dos rouge, 2015) ma anche produttore di alcuni recenti bellissimi lavori sperimentali, come O Ornitologo di João Pedro Rodrigues, che vinse un premio a Locarno 2016, o Cassandro, the Exotico! (2018) di Marie Losier.

Un film che regge la tensione per tutti i suoi 102 minuti, fino ad un finale che svela il titolo del film, e che riesce a portare noi e Judith in un’altra vita, in un’altra storia, e che libera questa donna lanciandola in una nuova dimensione nella quale potrà finalmente essere libera.

In sala dal 2 giugno


La doppia vita di Madeleine Collins (Madeleine Collins) – Regia: Antoine Barraud; sceneggiatura: Antoine Barraud; fotografia: Gordon Spooner; montaggio: Anita Roth; musiche: Romain Trouillet; interpreti: Virginie Efira, Quim Gutiérrez, Bruno Salomone, Jacqueline Bisset, Valérie Donzelli, Nadav Lapid; , Nathalie Boutefeu, Mona Walravens; produzione: Les Films du Bélier; origine: Francia; 2021; durata: 102’; distribuzione: Movies Inspired.

1 thought on “La doppia vita di Madeleine Collins di Antoine Barraud

  1. Io non ho capito bene la trama,,quando alla fine del film scappa con la terza nuova identità,poi si collega all inizio e va nel negozio dove sj sente male?cade dalle scale k muore?

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