Libertad

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Clara Roquet, classe 1988, autrice e regista di Libertad si definisce soprattutto una sceneggiatrice e la sua prima produzione cinematografica si focalizza, in primo luogo,  sulla scrittura. Prima di dirigere El adios (2015) e poi questo Libertad (2021) è stata autrice,  di 10.000 Km (2014), diretto da Carlos Marques-Marce, con il quale ha vinto il premio Gaudí. L’esordio come regista arriva  con il citato El Adios cortometraggio del 2015, presentato al Festival di Toronto, e vincitore del BAFTA Student Film Award e del premio Gaudí.

Il corto della giovane regista spagnola, ha un tema ricorrente che ritorna anche nel lungometraggio di debutto dove è andata oltre:  la  famiglia, intesa come concetto allargato: il nucleo familiare può essere infatti quello di origine o la famiglia estesa che la vita, in un modo o nell’altro, decide di assegnarti. El adios raccontava  la storia di una badante boliviana che lavora presso una donna catalana, e affronta, in modo intimo, il giorno del funerale di quest’ultima.

“Cercavo attrici non professioniste per il ruolo della badante e perciò ho incontrato molte donne colombiane, boliviane ed ecuadoriane. Le loro storie mi hanno colpita: la maggior parte di loro ha dovuto lasciare i figli nei Paesi d’origine per venire a occuparsi di altre famiglie in Spagna”, ricorda la regista.

Libertad è in primo luogo la storia della forte amicizia tra due adolescenti, Nora e Libertad  e il loro incontro, che avviene nel corso di un’estate pigra e noiosa, sembra predestinato, nonostante le notevoli differenze socio-culturali che separano le due protagoniste.  Nora vive  sulla costa spagnola con la nonna malata,  la sorella più piccola e la mamma, inquieta e alla ricerca di conferme dal mondo maschile. Il suo mondo è limitato e chiuso, fino all’arrivo di Libertad, la spregiudicata figlia della domestica.

Libertad, come evoca anche il nome, è infatti una ragazza- quasi una donna- smaliziata, sensuale, dai modi avvolgenti e attraenti e per Nora, chiusa in una gabbia di cristallo nella sua vita apparentemente perfetta- è una luce abbagliante. Con lei Nora assapora il gusto della trasgressione, il piacere del divertimento puro e la libertà, appunto, di andare contro le rigide chiusure imposte da una famiglia protettiva e lievemente ottusa.

Nora è attratta da Libertad, ha un rapporto quasi morboso e ossessivo, perché non ha mai conosciuto gli aspetti “selvaggi” e naturali della vita, e quando li percepisce, non ne può fare a meno. Difficile rinunciare al sapore della libertà, quando lentamente ne gusti il sapore, ed è per questo che tra le due, nonostante risulti quella privilegiata,  quella che rimarrà più scottata sarà proprio Nora.

Libertad stimola in Nora un processo di veloce maturazione psicologica ed esistenziale che la porta a una naturale ribellione e che probabilmente cambierà la sua esistenza.

Il rapporto tra le due ragazze è ben delineato dalla giovane regista, sia dal punto di vista psicologico (quella forte è Libertad, perché non ha nulla da perdere) sia dal punto di vista fisico: c’è molta vicinanza tra le due , quasi una morbosa fisicità. Nel loro microcosmo, non entrano elementi esterni, e quando lo fanno, rompono l’equilibrio costruito, distruggendo l’armonia creata dall’incontro delle due, totalmente diverse ma complementari.

Libertad  è un film riuscito che sa parlare di maturazione adolescenziale, di percorso di crescita e di familiarità:  la protagonista eponima ha qualcosa che a Nora manca e la sente, istintivamente, quasi come una persona di famiglia.

Con delicatezza e profondità viene descritta la storia di un rapporto percepito quasi come una sorta di istintiva appartenenza, due mondi agli antipodi che si incontrano per completarsi e la cui separazione diventa, soprattutto per una delle due, fonte di immediato dolore.

Per Nora comincia con l’amica un percorso di crescita, che viene lasciato a metà e che dovrà, necessariamente completare da sola.


Libertad – Regia e sceneggiatura: Clara Roquet; fotografia: Gris Jordana; musiche: Paul Tyan; scenografia:Marta Bazaco, Ana Pons- Formosa; interpreti: Nora Navas, Carlos Alcaide, Maria Morera Colomer, David Selvas, Maria Rodríguez Soto, Vicky Peña, Òscar Muñoz, Sergi Torrecilla, Nicolle García, Carol Hurtado, Mathilde Legrand;  origine: Belgio, Spagna, 2021; durata: 104’.

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