The Nun II di Michael Chaves

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Inizio folgorante e titoli di coda bellissimi. Svolgimento non altrettanto buono. Nono film della serie cinematografica The Conjuring (2013) e sequel di The Nun-la vocazione del male (2018), il presente The Nun II è stato firmato da Michael Chaves e prodotto dal maestro dell’horror contemporaneo James Wan che aveva dato origine alla saga dirigendone il primo capitolo.

Il film racconta di come il demone Valak sia sopravvissuto attraverso la possessione di uno dei personaggi protagonisti dei due film, il “Francese” Maurice (Jonas Bloquet). Buono e premuroso verso gli altri, è inconsapevole di essere portatore di una tremenda maledizione, che, nelle sembianze di una suora diabolica, sparge terrore e sangue nei conventi e nei monasteri di tutta Europa. Il demone viene dalla Romania, ma, proprio attraverso Maurice, si sposta e condanna vittime innocenti a una morte sanguinosa. Fino all’arrivo di Suor Irene (Taissa Farmiga) e della sua fedele amica Suor Debra (Storm Reid), investigatrici loro malgrado di un demone già affrontato dalla prima e non ritenuto reale dalla seconda, per mancanza di una fede autentica che solo il demone stesso contribuirà a confermare. Se esiste il male, quello metafisico di una suora demone, allora esistono Dio e il bene e si può, si deve, lottare per loro.

Ma nonostante l’incipit, forte della scena di un sacerdote innalzato da terra e arso vivo dal demone Valak, ciò che poi non funziona è proprio la presenza della suora demoniaca, che, lungi dall’essere un personaggio seriale sarcastico o almeno ironico, come lo sono appunto molti antieroi dell’horror migliore, risulta prevedibile e non più terrorizzante, come lo era stata nel precedente The Nun-la vocazione del male diretto da Corin Hardy. Film che ebbe un enorme successo di pubblico, che lasciava, dunque, prevedere questo  sequel ma non la prevedibilità narrativa e, dobbiamo dirlo, registica dello stesso. Passi lenti e illuminazione precari per svelare la sagoma di una suora che gioca a nascondersi, neanche troppo bene. Campi e controcampi per corridoi che sembrano non svelare il mistero che avrebbero reso efficace per poi cedere all’effetto sorpresa, mai in verità riuscito, proprio perché la suora non spaventa più, per la natura stessa di un sequel ma, forse, più per le scelte registiche compiute.

Una suora demone, un ragazzo posseduto che fa il suo “gioco” non consapevolmente, due suore indagatrici dell’occulto per conto della Chiesa di Roma. La storia c’è, ma il film purtroppo no. Ed è davvero strano, per la prima bellissima scena e perfino per i titoli di coda, che, scorrendo attraverso foto di scena in un bianco e nero da favola nera e macabra, rimandano a un film che non abbiamo visto, un film cioè molto più bello. E l’effetto è straniante.

L’horror satanico è spaventoso solo a nominarlo, almeno per noi, ma il cinema, e la letteratura, lo hanno sublimato attraverso capolavori che sono catartici e formativi, dove la religione non è un pretesto rocambolesco per disavventure imbarazzanti e inverosimili, ma la fonte vera e autentica su cui inscenare il dramma. The Nun II invece mostra addirittura il diavolo come un caprone, di corsa verso le sue vittime, che prende a testate la porta chiusa all’ultimo momento, per poi sparire nel nulla così come era giunto, del tutto confusamente. Non un buon film quindi, ma interessante nei suoi elementi fondamentali, tra cui spicca la coppia di suore investigatrici, degna di altre storie.

In sala dal 6 settembre 2023


The Nun II – Regia: Michael Chaves; sceneggiatura: Ian Goldberg, Richard Naing, Akela Cooper; fotografia: Tristan Nyby; montaggio: Gregory Plotkin; effetti speciali: Jean-Christophe Magnaud; musica: Marco Beltrami; interpreti: Taissa Farmiga, Jonas Bloquet, Storm Reid, Bonnie Aarons; produzione: New Line Cinema; origine: USA 2023; durata: 109’; distribuzione: Warner Bros. Italia.

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