Vitti d’arte, Vitti d’amore di Fabrizio Corallo

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Forse solamente Mina, fra le donne dello spettacolo italiane, può vantare uno statuto mitico paragonabile a quello di Monica Vitti, le due Grandi, le due Grandi, scomparse. Mina è uscita di scena volontariamente neanche quarantenne, di Monica Vitti si ricorda l’ultima apparizione pubblica nel 2002 a poco più di settant’anni. Sul conto della sua salute vige il massimo riserbo, anche se appare chiaro trattarsi di una malattia neurologica degenerativa tipo Alzheimer, online si legge che di lei si occupano quotidianamente una badante e il marito Roberto Russo, oggi Monica Vitti compie novant’anni. Se Mina (che di anni ne ha 81) praticamente ogni anno continua a pubblicare album, di Monica Vitti siamo obbligati purtroppo a parlarne al passato, come se non fosse più tra noi.

Una preziosa occasione per riparlare di Monica Vitti lo offre il documentario, presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, dal titolo – ci sia consentito – che poteva essere più originale, ossia Vitti d’arte, vitti d’amore, variazione della celebre aria della Tosca. Ne è autore Fabrizio Corallo e il film viene trasmesso venerdì 5 novembre in prima serata su RaiTre, due giorni appunto dopo il compleanno della Vitti.

Ben montato da Adriano Patruno e avvalendosi delle preziose ricerche di archivio di Ilaria Sbarigia oltreché della collaborazione dello stesso Russo, il documentario convoca la bellezza di diciotto testimoni, va detto di diverso spessore (fra i più noti Carlo Verdone, Giancarlo Giannini, Paola Cortellesi, Michele Placido, Sandro Veronesi, ma anche Goffredo Fofi e Valerio Caprara) e appartenenti a diverse generazioni (il più vecchio è Citto Maselli con un anno più rispetto alla Vitti, la più giovane è Pilar Fogliati che di anni non ne ha ancora trenta) che, a mo’ di coro, ripetono tutti più o meno la stessa cosa, verissima per carità, ma magari uno si sarebbe augurato qualche differenza, quale accento diverso, qualche sorpresa. I dati veri e incontrovertibili che vengono costantemente ripetuti sono: Vitti esempio insuperato di attrice al tempo stesso comica e tragica, Vitti unica donna in grado di stare allo stesso livello dei magnifici cinque maschi della commedia all’italiana (Gassmann, Manfredi, Mastroianni, Sordi, Tognazzi), Vitti donna capace di ri-negoziare un nuovo tipo di femminilità a cavallo fra l’inizio degli anni sessanta e l’inizio degli anni ottanta, Vitti attrice a doppia codificazione (popolare e raffinata). Tutte cose che sapevamo già, in cui uomini e donne e le diverse generazioni non dicono nulla di diverso fra loro, a parte il fatto che qualche uomo più anziano con Vitti è riuscito a lavorarci (Giannini avanti a tutti, ma anche Placido).

Dopodiché le cose più belle di questo documentario sono per l’appunto le fonti d’archivio. Sia quelle di matrice cinematografica (alcuni film celeberrimi da la trilogia di Antonioni a Dramma della gelosia, da Polvere di stelle a La ragazza con la pistola, altri un po’ di meno visti, da Amore mio aiutami a Ti ho sposato per allegria, in un’epoca in cui in Italia si produceva davvero tanta ma davvero tanta roba di qualità e non si era schiacciati dal diktat del politically correct), sia quelle di matrice televisiva (interviste o comparse, che coprono almeno un ventennio, lo stesso ventennio 1960-1980 che hanno visto Monica Vitti al centro dell’opinione pubblica) – spezzoni, interviste e comparse che compensano, almeno in parte, l’assenza di documenti recenti che la riguardano.

Non siamo in presenza di un documentario memorabile, ma la riproposizione concentrata di così tanto materiale ottiene l’effetto principale: fa venire voglia di rivederseli tutti i film con Monica.

Su Raiplay  (trasmesso su RAI3  il 5 novembre ore 21:20 )


Cast & Credits

Vitti d’arte, Vitti d’amoreRegia: Fabrizio Corallo; sceneggiatura: Fabrizio Corallo; fotografia: Maurizio Manduzio; montaggio: Adriano Patruno; interpreti: Barbara Alberti, Valerio Caprara, Paola Cortellesi, Masolino D’Amico, Laura Delli Colli, Christian De Sica, Goffredo Fofi, Pilar Fogliati, Giancarlo Giannini, Enrico Lucherini, Eleonora Marangoni, Francesco Maselli, Michele Placido, Michela Ramazzotti, Gloria Satta, Enrico Vanzina, Carlo Verdone, Sandro Veronesi; ricerche repertorio: Ilaria Sbarigia; produzione: Indigo Film; origine: 2021 Italia; durata: 79′

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