33 Giri – Masters Italiani

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Per chi ama la musica italiana, le sue canzoni sottobraccio alle nostre stagioni più o meno lontane, al nostro viaggio distratto, complesso, faticoso e perché no, felice, almeno a volte, nella vita, per loro c’è da tempo (ma dal 16 novembre scorso è tornato con la sesta stagione) un bel programma di Sky arte intitolato 33 giri – Master italiani. Per chi attraverso certe (nostre) canzoni sa ripescare il sapore poetico di un anno scolastico, di un’estate, di un viaggio, di un’amicizia o di un amore, per chi dentro quelle strofe sa riafferrare magicamente il suo passato cristallizzato, per chi riascoltando quella manciata di note e di parole riesce a farlo respirare come vivo, dolce, intatto, anche solo per qualche istante, il programma scritto da Edoardo Rossi – con la guida dello storico discografico Stefano Senardi, ideatore, curatore e presenza fissa di questa serie realizzata da Except (con la regia di Pepsy Romanoff e la produzione esecutiva di Maurizio Vassallo) sarà un piacere assoluto.

E’ fatto, ognuno dei documentari di 33 giri, oltreché di ottima musica, ovviamente, anche di aneddoti e curiosità su alcuni tra i dischi più importanti della musica italiana: colonne portanti di ieri e l’altro ieri, raccontate da chi ha contribuito a modellare quelle pietre divenute classiche, miliari. Funziona così, che in ogni puntata, di circa quarantacinque/cinquanta minuti, viene ripreso, ripassato, radiografato un disco storico della tradizione musicale nostrana; analizzato nella sua versione originale attraverso interviste a esperti e testimonianze di chi al quel disco ha lavorato. Quando è ancora vivo, parla anche il cantante stesso, che racconta, ricorda, ricanta.

I primi due dischi della nuova stagione, “riaperti” negli studi di registrazione, che nutrono di fascino il programma accentuando l’aspetto tecnico, lavorando sul sapore del racconto da dentro, quello offerto dagli addetti ai lavori, sono Dallamericaruso di Lucio Dalla, capolavoro assoluto, e Smalto di Nada (vedi clip), quello con dentro l’intramontabile e splendida Amore disperato. Di “lei”, di quel pezzo iconico dei primi anni ottanta, si torna sul testo, sulla genesi, le caratteristiche e gli altri pezzi del disco che la circonda, su come sono nati gli arrangiamenti, su certi retroscena gustosi, piccoli segreti, dettagli piacevoli, come quello sulla discoteca Sassofono blu, chiamata così perché Nada aveva regalato a sua figlia, allora piccolina, un sassofono giocattolo di quel colore e l’occhio, nel cercare un nome da dare al locale in cui entrava la protagonista, cadde proprio lì, su quel balocco. Partendo dal ritrovamento del multitraccia originale, ascoltato ed esaminato al mixer in ogni suo arrangiamento, insieme al leggendario fonico Maurizio Biancani, parlano i produttori, i musicisti, ma anche ammiratori degli artisti. Parla Nada stessa, nella sua puntata, in questa “discoteca” per appassionati di musica, ma assolutamente accessibile a tutti. Lo fa dopo la prima dedicata a Lucio Dalla, in cui vengono riletti anche brani come Balla balla ballerino e 4.3.43; lo fa prima delle altre (sei) interessanti puntate di questa stagione (trasmesse due per sera ogni mercoledì in prima serata – sono otto in totale – tutte recuperabili in streaming e on demand su Now: saranno su Pierangelo Bertoli, Giorgio Gaber, Giuni Russo, Subsonica, Mia Martini e i Negramaro.

Voci e suoni di un presente appetitoso, dunque, che allarga il magnifico girotondo partito nel 2017, nel quale sono stati già omaggiati – tra i vari – mostri sacri come Mina e De Andrè, Francesco Guccini, Ivano Fossati e Gianna Nannini, Pino Daniele e Rino Gaetano. Per chi vuole bene a certi pezzi impegnati o anche leggeri, persino leggerissimi – sia fatta passare la citazione – del cantautore o dell’interprete, per tutti coloro che considerano la musica italiana fondamentale colonna sonora del Paese, parte integrante del suo costume se non addirittura elemento della sua autobiografia, 33 giri è un programma superconsigliato. Come lo è per chi semplicemente ama quella miracolosa invenzione dell’essere umano che è la musica, e la sua fertile relazione con quell’altro prodigio che sono le parole.

Su Sky Arte dal 16 novembre

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