Eternals

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Avvertenza primaria per evitare una marea di insulti: questa recensione, mettiamo le mani avanti subito, non è rivolta ai fan dei cine-fumetti, anche se il sottoscritto è sempre stato da molti anni tra coloro che ha sempre apprezzato questo tipo di film e non li ha mai disprezzati, per nulla – anzi vale il contrario.

Tuttavia, mi sembra che da qualche tempo, soprattutto da quanto la Walt Disney nel 2016 ha preso pieno possesso dei Marvel Studios, i film dell’onorata società MCU (Marvel Cinematic Universe) – uno dei più importanti universi multimediali e uno dei più grandi successi commerciali di sempre – siano pesantemente andati calando di qualità inventiva. E ciò già durante la fase di tramonto della cosiddetta “Fase tre” che parte da Captain America: Civil War (2016) e arriva a Spider-Man: Far from Home (2019).

Ricordiamo per i “non adepti” che la “Fase uno” del mastodontico franchise si era aperta con il leggendario Iron Man (2008) per concludersi poi con l’altrettanto “mitico” The Avengers (2012); mentre la “Fase Due” era iniziata con Iron Man 3 (2013) e si è chiusa con Ant-Man (2015). Della “Fase Tre” si è già detto, e con essa ha avuto termine la cosiddetta Infinity Saga.

Il primo film della nuova “Fase Quattro” è stato il certo non eccelso Black Widow (2021, https://close-up.info/?s=Black+Widow+) e da poco è anche uscito ed è ancora in programmazione nelle sale il sequel Venom. La furia di carnage (https://close-up.info/venom-la-furia-di-carnage/), altro film assai poco riuscito – sempre proveniente della fucina Marvel anche se non appartenente al MCU.

Insomma, per farla breve tra la metastasi della produzione con intrecci televisivi e spin off vari, tutto l’ambaradan dei contratti incrociati tra varie sigle delle Majors per i diritti dei personaggi, ecc. ecc., si ha l’impressione – sperando sempre di essere smentiti a breve  – che la forza propulsiva della saga MCU si stia sempre più spegnendo.

Una speranza c’era, quando si è letto che a dirigere Eternalstratto dai personaggi dell’omonimo fumetto creato da Jack Kirby e pubblicato per la prima volta nel 1976 –  era stata chiamata la ormai rinomata Chloé Zhao, la regista e sceneggiatrice cinese naturalizzata statunitense che aveva riscosso un plauso unanime ma per noi forse eccessivo, con Nomadland (https://www.closeup-archivio.it/venezia-77-nomadland-leone-d-oro – Premio Oscar per il miglior film e per la miglior regia oltre che Leone d’oro alla Mostra di Venezia del 2020.

Speranza vana direi – come affermare che uno spot pubblicitario di Federico Fellini che so per la Barilla diventi qualcosa di veramente diverso da uno spot puro e semplice girato da un regista qualsiasi. E dire che Chloé Zhao firma anche la sceneggiatura (non da sola ovviamente) ma di tutto ciò, con la massima buona volontà, non abbiamo riscontrato assolutamente nulla di innovativo rispetto al tradizionale film fracassone e strazeppo di effetti speciali a cui siamo abituati da tempo con molte di queste megaproduzioni. Anzi potremmo azzardarci – battuta facile, lo sappiamo – ad affermare che il film è un solo unico gigantesco effetto speciale, in cui casualmente ci sono degli attori in carne e ossa che provano a motivare dei sentimenti in un contenitore vuoto di emozioni dentro una storia che sia minimamente intrigante.

Per la cronaca, in questa brutta copia degli “Avengers”, seguiamo la storia degli “Eterni”, un gruppo di sovrumani extraterrestri, creati da esseri cosmici detti i Celestiali. Gli Eterni, oltre ad avere vite ovviamente eterne (ma non si sa come mai possano anche morire…), posseggono forza e poteri incredibili, tra cui per esempio la capacità di volare, di manipolare la materia, di utilizzare il teletrasporto e controllare le menti altrui – ohibò che novità.

Inviati dall’alba dei secoli sulla Terra su ordine del superboss dei Celestiali (una specie di Signore pagano), per proteggere l’umanità dalle minacce dei Devianti loro acerrimi nemici e anche loro arrivati sulla terra, seguirà una lotta senza quartiere con una piccolissima sorpresa (direi l’unica del film) e qualche tradimento, in una trama che alterna battaglie infinite a riflessione umanistico-filosofiche parecchio loffie, in un mix letale di una noia infinita. Il tutto, per di più, dura, da copione per una superproduzione costata 200 milioni di dollari,  la bellezza di due ore e mezzo, veramente troppe. Nel cast standard si segnalano, però, due vecchie glorie hollywoodiane come una matura Angelina Jolie e Salma Hayek, attrici che almeno ci ricordano com’era una volta bello il buon cinema spettacolare Marvel.

Piccola sorpresa, infine, nel tradizionale finalino che annunzia l’ineluttabile sequel del nuovo franchise, l’apparizione del cantante della boy band britannica One Direction che di certo strapperà una ovazione ai fan.

In sala dal 3 novembre.


Eternals – Regia: Chloé Zhao; sceneggiatura: Chloé Zhao, Patrick Burleigh, Ryan Firpo, Matthew K. Firpo; fotografia: Ben Davis; montaggio: Craig Wood, Dylan Tichenor; musica:  Ramin Djawadi; interpreti: Gemma Chan (Sersi), Richard Madden (Ikaris), Kumail Nanjiani (Kingo), Lia McHugh (Sprite), Brian Tyree Henry  (Phastos), Lauren Ridloff (Makkari), Barry Keoghan (Druig), Don Lee (Gilgamesh), Gil Birmingham (Harish Patel), Kit Harington (Dane Withman), Salma Hayek (Ajak), Angelina Jolie (Thena); produzione: Kevin Feige, Nate Moore per Marvel Studios;  origine: USA, 2021; durata: 150’; distribuzione: Walt Disney.

 

 

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