A Traveler’s Needs di Hong Sangsoo (Festival di Berlino – Concorso) – Orso d’argento – Gran Premio della Giuria

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Il regista Hong Sangsoo è probabilmente uno fra i più produttivi e prolifici registi sudcoreani (e non) – la nostra rivista ne ha spesso recensito le opere seguendolo nei vari festival, dove ormai è diventato una presenza costante, aggiudicandosi anche diversi premi importanti. Probabilmente è questa esuberanza creativa ad averlo portato negli ultimi anni ad essere non solo autore e regista, ma anche a seguire autonomamente tutte le fasi e i vari aspetti produttivi dei suoi film.

Già quattro volte in concorso al festival di Cannes, l’invito alla Berlinale di quest’anno con il nuovo film A Traveler’s Needs, è la sua settima presenza al festival. Inoltre, è il terzo film che gira con l’attrice francese Isabelle Hupper dopo In Another Country (2012) e Claire’s Camera (2018).

Anche quest’ultimo, come In Another Country  è girato in Corea ed è suddiviso in tre episodi. Se ci affidiamo al titolo per decifrare la storia del film non ne veniamo a capo. Per cui non ci resta che riportare i pochi elementi della trama minimalista così come ci vengono esposti.

Iris è una donna francese non più giovanissima che vestita in colori sgargianti ama camminare scalza nei parchi e non sa suonare il flauto. Per tutto il film non viene specificato il motivo per cui si trova in Corea, fatto sta che si guadagna i soldi per vivere dando improvvisate e decisamente poco didattiche lezioni di francese.

Nei primi due episodi la conversazione o, se vogliamo lezione, si svolge ad un tavolo e in lingua inglese e poi si passa a suonare uno strumento: nel primo episodio una giovane ragazza (Lee Hyeyoung) suona il pianoforte, nel secondo invece una donna più matura (Cho Yunhee) suona la chitarra classica. In entrambi segue poi l’insistente domanda di Iris: come ti senti quando suoni? Iris non si accontenta del solito e semplice ‘happy’, felice, di risposta, ma indaga oltre. La frase che ne risulta viene tradotta finalmente in lingua francese, scritta su una scheda cartacea, con la raccomandazione di ripeterla e riascoltarla su una cassetta a nastro più volte, fino alla perfezione.

Se i due precedenti servono quasi da introduzione, è però il terzo episodio quello che ci da modo di capire meglio la situazione. Iris è ospite in casa del suo molto più giovane amico Inguk (Ha Seongguk), al quale cede con gioia i soldi guadagnati da queste spartane lezioni che vanno a coprire quasi la metà dell’affitto dello studente. La loro conversazione viene però interrotta dall’arrivo imprevisto della madre del ragazzo, ignara della relazione del figlio. A questo punto Inguk prega Iris di uscire e lei se ne va a passeggio al parco, dove appunto la ritroviamo a suonare il flauto.

In tutte e tre le scene si parla di cibo (kimchi e bibimbap), poesia, musica e si beve alcool, in questo caso magkeolli (vino di riso coreano) che la protagonista beve in buona quantità, ma che, invece di finire nelle imbarazzanti sbronze dei protagonisti dei precedenti film (vedi The Woman Who Ran, 2020), questa volta è smaltita dormendo al tempio o al parco.

I primi due episodi si svolgono pressoché identici mentre nel terzo si aggiunge una variante. Ripetitività sommata a leggere variazioni e ad una leggera punta di ironia è la caratteristica principale dei film di Honsoo che ritroviamo anche in questo The Traveler’s Needs. E siccome si parla anche di poesia, la prima cosa che salta in mente sono le poesie giapponesi haiku, formate appunto da sole tre frasi che si completano a vicenda.

Più che di un film a soggetto tradizionale si tratta di uno schizzo o studio del comportamento umano, appunto qualcosa di molto volatile e senza una particolare sostanza. Qualcosa da guardare en passant, senza tanto darci peso. Proprio come abbiamo fatto in questa Berlinale, tanto probabilmente al prossimo festival Sangsoo sarà immancabilmente presente!


Titolo: Yeohaengjaui pilyo /A Traveler’s Needsregia, sceneggiatura, fotografia, montaggio, musica: Hong Sangsoo; interpreti: Isabelle Huppert, Lee Hyeyoung, Kwon Haehyo, Cho Yunhee, Ha Seongguk; produzione: Jeonwonsa Film Co. Production; origine: Corea del Sud 2024; durata: 90′; distribuzione: Finecut.

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