Doppio passo di Lorenzo Borghini

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Corrado Orrico (1940) visse una breve stagione come allenatore dell’Inter, ma venne anzitempo licenziato – fra le altre cose – perché si scoprì che aveva simpatie comuniste (in realtà quell’anno, era il 1991-1992, la squadra nerazzurra, sotto la guida di Orrico e anche dopo, non fece un grande campionato). Originario di Massa, Orrico è stato a più riprese in un amplissimo arco temporale allenatore soprattutto di una squadra, la Carrarese, che non è mai riuscita ad arrivare in serie B, se non nel campionato immediatamente successivo alla forzata sosta bellica, resistendo solo un paio di anni. Dopodiché, ovvero dal 1948, la squadra si è barcamenata fra serie C e serie D. In questo momento è quarta nel girone B della serie C.

E invece nella finzione di  Doppio passo, il film di esordio di Lorenzo Borghini, l’intreccio ha inizio proprio quando, con diverse giornate d’anticipo, la squadra della Carrarese si è guadagnata la promozione in serie B. Artefice principale è il personaggio su cui da qui in avanti si concentrerà il film, che di quella squadra da anni ormai è la bandiera, o meglio il Capitano, come viene da tutti chiamato, facendo uso di slogan e cori che il calciofilo medio conosce applicati a Francesco Totti. Senonché Claudio Russo (così si chiama il Capitano, interpretato da un ottimo Giulio Beranek) non è più giovanissimo e il calcio – si sa – non è certo un mondo dove la gratitudine per i meriti acquisiti costituisca un valore particolarmente rilevante. Fatto si è che a fine stagione il presidente, nonché titolare di un’azienda di estrazione del marmo, come si conviene a un imprenditore carrarese, gli dà il benservito. Dalle stelle alle stalle in brevissimo tempo, sic transit gloria mundi. E dire che il povero Claudio, contando di avere almeno un paio di anni ancora di carriera si è esposto finanziariamente per acquistare un ristorante, che con molta fantasia verrà chiamato Il Capitano, facendosi aiutare da un amico (interpretato dal bravo Giordano De Piano) che dopo circa dieci secondi che è in scena lo spettatore ha già capito che è un poco di buono. Claudio invece no, lui non sembra proprio averlo capito. Da qui in avanti la vicenda assume dei tratti crime, piuttosto prevedibili, che segnano il progressivo descensus di Claudio, da bravo ragazzo che non ha avrà fatto una carriera pazzesca ma che comunque ha sempre saputo portarsi a casa la pagnotta, mantenendo moglie e figli, potendosi permettere una bella casa e vivendo una vita tutto sommato agiata.

Dopo una prima parte dunque dedicata alla descrizione di un ambiente, onesto e tristanzuolo, ovvero  quello calcistico di provincia, che ricorda un po’ la malinconia del Pupi Avati di Ultimo minuto, il film prende dunque una piega che non riveleremo, una piega qua e là un po’ televisiva, con una regia/fotografia  non memorabile ma onesta che sta abbastanza addosso al personaggio principale.

A un certo punto fra le varie peripezie del protagonista, al fine di raggranellare del denaro, succede anche che finisca per andare a lavorare nella cava di proprietà del suo presidente, anzi nel frattempo del suo ex-presidente. Qui, in linea con tutta una serie di film ambientati nelle cave (da Pasolini a James Bond), il film avrebbe potuto lasciarsi un po’ andare sul piano della regia, ma Borghini non si lascia per nulla affascinare da quei paesaggi, coerentemente col fatto che è il suo personaggio, di cui ha totalmente adottato il punto di vista, a non farlo, preoccupato com’è del suo futuro.

Bravo Lorenzo Borghini a scegliere i comprimari: Bebo Storti nel ruolo del presidente e Fabrizio Ferracane nel ruolo del padre di Claudio, in breve visita a Carrara. Diciamo che regia può significare molte cose; una di esse è saper dirigere gli attori e Borghini lo sa fare.

In sala dal 12 ottobre


Doppio passo. Regia: Lorenzo Borghini; sceneggiatura: Lorenzo Borghini, Cosimo Calamini; fotografia: Tommaso Alvisi; montaggio: Theo Putzu; interpreti: Giulio Beranek, Giordano De Piano, Valeria Bilello, Bebo Storti, Fabrizio Ferracani; produzione: Garden Film, Solaria Film, Nebel Productons, Rai Cinema;  origine: Italia 2023; durata: 92 minuti; distribuzione:  Garden Film.

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