Grazie ragazzi di Riccardo Milani

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Dopo Mamma o papà? (2017) e i due capitoli di Come un gatto in tangenziale, Riccardo Milani e Antonio Albanese si ritrovano insieme sul set per realizzare questo Grazie ragazzi, una commedia che si ispira liberamente a una vicenda accaduta in Svezia nel 1985, e da cui era già stato tratto il film francese Un triomphe (2020) del regista Emmanuel Courcol.

Si racconta la storia di Antonio (Albanese), un attore appassionato ma spesso disoccupato che per tirare a campare fa il doppiatore di film porno e che accetta un lavoro offertogli da un vecchio amico e collega (Fabrizio Bentivoglio), di fare l’insegnante di un laboratorio teatrale all’interno di un istituto penitenziario. La sua iniziale titubanza lascia il posto alla passione e alla voglia di fare teatro quando scopre del talento nell’improbabile compagnia di detenuti, al punto da convincere la severa direttrice del carcere (Sonia Bergamasco) a valicare le mura della prigione e mettere in scena la pièce di Samuel Beckett Aspettando Godot, un testo sul senso dell’attesa, che simboleggia perfettamente la loro vita e la loro situazione di reclusi.


I detenuti, interpretati da Vinicio Marchioni, Giacomo Ferrara, Giorgio Montanini, Andrea Lattanzi e Bogdan Iordachioiu, giorno dopo giorno si arrendono alla risolutezza di Antonio e si lasciano andare scoprendo il potere liberatorio dell’arte e la sua capacità di dare uno scopo e una speranza oltre l’attesa.  Girato all’interno dei penitenziari di Cerveteri e Rebibbia, questo remake è un ottimo prodotto pensato per una vasta distribuzione e per un pubblico ampio. La sceneggiatura, scritta a quattro mani da Michele Astori insieme al regista, rende la versione francese più fedele e aderente ai canoni della nostra tradizionale “commedia all’italiana”.

Tolto qualche piccolo cliché di troppo, il film funziona, è credibile ed è giocato su un ottimo ritmo, con continui rimbalzi tra l’ironia e la malinconia che mantengono viva la passione nello spettatore. Si affronta il tema sociale del carcere, la condizione di ragazzi cui la vita ha negato ogni tipo di educazione e quindi possibilità di evolversi, e quello individuale della solitudine e della precarietà che segnano la vita di Antonio, e che in Grazie ragazzi trovano una sintesi poetica nella dimensione dell’arte e del teatro e nella possibilità emozionante di riscatto che offrono il sogno e l’immaginazione.

A rendere la pellicola un buon prodotto sono senza dubbio la mano esperta e sagace di Riccardo Milani e l’interpretazione degli attori. Antonio Albanese ci offre una recitazione delicata, mai eccessiva, credibile ed empatica, così come tutti gli altri: dallo Spadino di Suburra Giacomo Ferrara che veste i panni di Aziz, capace di comunicare in maniera intensa tutte le emozioni, a un esperto Vinicio Marchioni nel ruolo del malandrino Diego, a Sonia Bergamasco che trasforma la spietata dirigente del ministero di Quo vado? in una direttrice severa ma sensibile che vuole cambiare le cose, fino all’attore di Summertime Andrea Lattanzi. In particolare  il personaggio di Bentivoglio  regala un corpo alle molteplici personalità del mondo dello spettacolo ed è sempre nel personaggio, sempre nella parte anche fuori dal palco.

Una delle scelte più azzeccate quindi risulta essere proprio la composizione del cast, con attori che non appartengono esclusivamente al mondo della commedia e che hanno saputo portare al film della autenticità. Il tutto sostenuto dalle musiche originali di Andrea Guerra, abile ad accompagnare lo spettatore fino al crescendo emotivo.

La parte iniziale, quella che si svolge all’interno del carcere, tra controlli da parte delle forze dell’ordine e ore di prove nelle stanze del penitenziario, resta la più interessante e veritiera. Il film sembra già marciare verso una conclusione con la messa in scena del testo di Beckett fuori dalle mura carcere, e invece qui inizia la seconda parte dove il copione si fa più tradizionale, quasi una sorta di road movie attraverso i teatri delle città italiane, in cui i ragazzi portano in scena lo spettacolo conquistando un successo dopo l’altro.

E dopo tanto lavoro e tanto impegno, si arriva a giocare “la finale di Champions League” quando si va in scena al Teatro Argentina. E’ il momento che si aspetta da una vita, il traguardo, il punto di svolta. E ognuno si gioca la partita come meglio crede.

In sala dal 12 gennaio 2023


Grazie ragazzi  –  regia: Riccardo Milani; sceneggiatura: Michele Astori, Riccardo Milani; fotografia: Saverio Guarna; montaggio: Patrizia Ceresani, Francesco Renda; musiche: Andrea Guerra; interpreti: Antonio Albanese, Sonia Bergamasco, Fabrizio Bentivoglio, Vinicio Marchioni, Giacomo Ferrara, Giorgio Montanini, Andrea Lattanzi, Nicola Rignanese, Imma Piro, Gerhard Koloneci, Liliana Bottone, Bogdan Iordachioiu; produzione: Palomar, Wildside società del gruppo Fremantle, Vision distribution; origine: Italia, 2023; durata: 117’; distribuzione: Vision distribution

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