La storia di Souleymane di Boris Lojkine

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Non so chi andrà a vedere al cinema La storia di Souleymane con l’aria che tira in Italia (ho ancora negli occhi quell’orribile foto di gruppo con i peggiori sovranisti d’Europa scattata al raduno della Lega a Pontida); ma consiglio di fare un piccolo sforzo e di non perdere questo piccolo film francese che esce in questi giorni, meritoriamente distribuito da Academy Two. Volendo, si può considerarlo uno dei tanti seguiti possibili di Io, Capitano, nel senso che il Souleymane in questione ha attraversato lo stesso inferno dei due ragazzi raccontati da Matteo Garrone. Solo che, una volta approdato in Italia dalla natia Guinea, ha scelto di salire più su, in Francia, e lì lo ritroviamo all’inizio del film.

Il regista e attore francese Boris Lojkine, forse è lui nel ruolo del ristoratore insofferente, costruisce un film esemplare: semplice e complesso, all’insegna di una tensione crescente, non manicheo, a tratti ansiogeno, senza una nota di commento musicale, con macchina a mano, ma senza l’estetica cosiddetta “nuchista” (nel senso della nuca), che fu dei fratelli Dardenne, semmai più vicino al cinema sociale di Ken Loach.

Il giovane Souleymane Sangare, classe 1999, attende con ansia il colloquio con l’ufficio immigrazione, in sigla OFPRA, per ottenere asilo politico e regolarizzare la sua presenza in Francia. Si comincia e si finisce nello stesso modo, ma nel frattempo abbiamo capito che vitaccia conduca il giovanotto per sopravvivere.

Fa il “rider” sfrecciando per tutta Parigi in bicicletta, a rotta di collo, talvolta non pagato da clienti sospettosi; per fare quel lavoretto ha subaffittato l’app da un certo Emmanuel che non rispetta gli accordi; dorme in un Centro di accoglienza fuori città e guai a perdere il pullman che lo porta lì o deve passare la notte rintanato in qualche portone; per non dire degli intoppi burocratici e delle bugie che deve imparare a memoria nella speranza di essere creduto all’incontro decisivo.

Già perché Souleymane, che pure ne ha passate di tutti colori durante il viaggio (Guinea, Mali, Algeria, Libia, Italia, Francia…), non possiede lo status del rifugiato politico, sicché uno scaltro “consulente” africano istruisce dietro compenso quei poveri cristi affinché inventino persecuzioni mai subite in patria. Ma bisogna essere molto credibili e dettagliati…

“Non so perché io sia venuto qui in Francia” confessa Souleymane in un momento di sconforto, quando tutto sembra cadergli addosso. Lo scopriremo strada facendo: da frammenti di racconto, telefonate in Guinea, dialoghi con i suoi connazionali nelle stesse condizioni. Il tutto dura poco più di novanta minuti, misura aurea, e debbo dire che non ci si annoia a prendere il film per il verso giusto.

Semmai ci si sente come Souleymane: pressato dagli eventi, spaventato se due poliziotti indagano dopo che hai loro consegnato la busta col cibo, estenuato da quella vita miserabile ma deciso a non tornare in Guinea, dove pure avrebbe una fidanzata che lo ama, perché ha bisogno di guadagnare.

L’esordiente Abou Sangare dona al suo personaggio una verità fisica, espressiva e psicologica che sembra elidere ogni finzione, anche se tutto è scritto e pensato, anche sul piano dello stile. I comprimari sono scelti con cura, spesso sono sfruttati che sfruttano a loro volta, e certo l’esame in sottofinale con l’impiegata statale chiamata a valutare la confessione dell’africano è un pezzo di cinema denso, toccante e realistico. Lei è l’attrice Nina Meurisse, una brava davvero.

Presentato al Cannes Festival del 2024 (Un Certain Regard)  
In sala dal 10 ottobre 2024.


La storia di Souleymane (L’Histoire de Souleymane) – Regia: Boris Lojkine; sceneggiatura: Boris Lojkine, Delphine Agut; fotografia: Tristan Galand; montaggio: Xavier Sirven; interpreti: Abou Sangare, Nina Meurisse, Alpha Oumar Sow, Emmanuel Yovanie, Younoussa Diallo, Ghislain Mahan,  Mamadou Barry, Yaya Diallo, Keita Diallo ; produzione: Unité, Ciné+, Fonds Images de la Diversité, Agence Nationale pr Cohésion des Territoires; origine: Francia, 2023; durata:93 minuti; Distribuzione: Academy Two.

 

 

 

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