Zeit Verbrechen di AA.VV. (Festival di Berlino – Panorama) serie

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Dall’aprile 2018 Sabine Rückert, vicedirettrice di “Die Zeit”, il più importante settimanale tedesco, tiene, insieme al collega Andreas Sentker, un podcast a scadenza quindicennale, intitolato “Zeit Verbrechen”, Verbrechen in tedesco significa crimine. A oggi ne sono state pubblicate 159, la durata oscilla fra i 40 minuti e un’ora. Si tratta di racconti relativi a episodi criminali in larga parte tedeschi, alcuni risalenti anche a molto tempo prima, che magari Rückert aveva trattato negli anni  in cui ancora di occupava direttamente di cronaca nera. Talvolta invece sono casi di rilievo internazionale. Nel frattempo il format è diventato talmente celebre che Rückert e Sentker ospitano altri giornalisti che, a loro volta, raccontano “true crimes”.  È almeno dagli anni ’60 che in letteratura come in televisione, come al cinema   il “true crime” viene considerato un genere a sé stante. L’esempio in assoluto più bello, un libro sensazionale, è anche assai precoce (1965) e s’intitola Cold Blood (A sangue freddo), ne è autore Truman Capote.

Il cinema tedesco ha deciso di cominciare ad attingere a questo format (tutto lascia pensare che è la prima ma che non sarà l’ultima volta) e ha girato 4 episodi del podcast, affidandoli a 4 registi diversi, con 4 cast completamente diversi. In comune i quattro film, i quattro episodi hanno alcuni elementi. Ma diciamo subito che è sbagliato chiamarli episodi perché il termine fa pensare a una serie, di fatto i 4 film non sono una serie, come siamo abituati a intenderla; del resto qui a Berlino, con il film dei Fratelli D’Innocenzo abbiamo visto un modello di serie diverso dal solito. Zeit Verbrechen lo è ancora di più, non a caso il Festival ha inserito i 4 film nella sezione Panorama.

Che cosa hanno dunque in comune i 4 film? In primo luogo la stessa costellazione produttiva. È il settimanale stesso a produrre i film, ma – soprattutto! – il produttore principale nonché distributore è la X-Filme,  il più importante collettivo tedesco di produzione indipendente, fondato ormai 30 anni fa sul modello di United Artists da Dani Levy, Tom Tykwer (il regista di Lola corre), Wolfgang Becker (il regista di Goodbye, Lenin!) e Stefan Arndt, l’unico che fin dall’inizio faceva il produttore. Che la X-Filme si sia “scomodata” per produrre e distribuire questo format, la dice lunga sulle ambizioni di qualità. Se poi teniamo conto che X-Filme ha collaborato con Paramount+, ci rendiamo conto che ci si muove su un livello di investimenti molto alto, che intende coniugare qualità e mercato, anche se, a quanto sembra, Paramount+ non trasmetterà i 4 film sulla propria piattaforma.

Altro dato in comune: i 4 registi, come detto tutti diversi – 2 registe (Mariko Minogouchi e Helene Hegemann) e 2 registi (Jan Bonny, Faraz Shariat) – sono giovanissimi (Shariat e Hegemann sono del 1994, Minogouchi del 1988, solo Bonny è un po’ più “anziano”, ha 45 anni). Un terzo aspetto, lo si vede dai nomi, i registi rappresentano al meglio la Germania multietnica e politicamente corretta: una tedesco-giapponese (Minogouchi), e Shariat che è nato a Colonia, ma la cui famiglia ha evidenti origini medio-orientali. Shariat, pur giovanissimo, è certamente il più famoso, avendo vinto qua a Berlino nel 2020, il Teddy Award, per il suo film d’esordio Futur 3 (Futuro 3) il premio che viene dato a film con tema queer.

Un quarto aspetto, che di nuovo la dice lunga sulle potenzialità economiche, è che i 4 film si possono avvalere di attori celebri se non celeberrimi: l’attrice del momento ossia Sandra Hüller (Anatomia di una caduta, La zona di interesse), giusto per dirne una, ha un ruolo importante, anche se non principale, nel quarto episodio (forse il migliore dei quattro), intitolato Love by Proxy, incentrato su una truffa erotico-informatica ai danni di un vedovo orchestrata niente meno che dal Ghana (Sandra Hüller interpreta la figlia del truffato che cerca di trattenerlo da rovinarsi), il secondo episodio dal titolo Der Panther (La pantera), che racconta le vicende di un gangster/gambler è interpretato da Lars Eidinger con la consueta e lentamente un po’ stucchevole gigioneria. Un quinto e ultimo aspetto: siamo di fronte a 4 film che possono vantare una regia molto molto presente, a tratti addirittura invasiva e un po’ faticosa. Ma va bene così. Una cosa è certa: non si potrà dire del format che si tratta di opere di impianto televisivo. D’altro canto, a dirla tutta, anche i polizieschi in Germania (penso soprattutto al format “Tatort” o anche a “Polizeiruf 110” esistenti da decenni) sono molto ambiziosi sul piano registico e della sceneggiatura, ricevono settimanalmente recensioni dai più grandi giornali, possono contare su attori e registi di gran pregio.

L’altra cosa certa: ce n’est qu’un debut, a questi quattro film ne faranno seguito molti altri. Chissà se questi film arrivano anche in Italia, non lo escluderei.


Zeit Verbrechen; produzione: X-Filme Creative Pool per Paramount+ 1 episodio) Dezemberregia, sceneggiatura: Mariko Minoguchi; fotografia: Felix Pflieger; montaggio: Andreas Menn; interpreti: Samuel Benito, Lisa Hagmeister, Kailas Mahadevan; origine: Germania 2024; durata: 55′; 2) Der Pantherregia: Jan Bonny; sceneggiatura: Jan Bonny, Jan Eichberg; fotografia: Jakob Berger; montaggio: Christoph Otto; interpreti: Lars Eidinger, Anna Bederke, Marc Poenken; origine: Germania 2024; durata: 76′; 3) Deine Brüderregia, sceneggiatura: Helene Hegemann; fotografia: Christopher Aoun; montaggio: Andi Pek; interpreti: Zethphan Smith-Gneist, Lavinia Wilson, Luna Wedler; origine: Germania 2024; durata: 67′; 4) Love by Proxyregia: Faraz Shariat; sceneggiatura: Faraz Shariat, Raquel Dukpa, Paulina Lorenz, Benjamin Kent; fotografia: Simon Dat Vu; montaggio: Friederike Hohmuth, Andi Pek; origine: Germania 2024; durata: 58′.

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