BlackBerry di Matt Johnson

  • Voto

Forse solo i più vecchi trai nostri lettori ricordano che il primo smartphone nella storia della telefonia, l’ormai storico BlackBerry, sia nato nel lontano 1996 in Canada. E probabilmente per questo motivo, il regista di Toronto Matt Johnson e una produzione solo canadese hanno pensato di girare questo film omonimo per rievocare le vicende che hanno portato all’ascese alla caduta di quella memorabile impresa.

Diciamo subito che se andiamo a ricordare, immediatamente, dei precedenti lavori cinematografici su simili storie aziendali, il confronto è abbastanza impietoso. Sia il pioneristico The Social Network (2010) di David Fincher che narra, su sceneggiatura di Aaron Sorkin, la celeberrima ascesa di Mark Zuckerberg (alias Jesse Eisenberg) e del social network Facebook, sia il successivo Steve Jobs (2015) di Danny Boyle – scritto sempre da Sorkin e interpretato da Michael Fassbender e Kate Winslet sul grande imprenditore informatico della Apple – appartengono ad una diversa, superiore categoria.

Jay Baruchel

Ma veniamo a BlackBerry, passato nel Concorso della Berlinale 2023, che ispirandosi liberamente al libro Losing the Signal (2015) dei giornalisti Jacquie McNish e Sean Silcoff, ricostruisce l’affascinante vicenda, tra l’inizio nel 1996 e la fine nel 2007-8, di due imprenditori molto diversi: da una parte l’ imbranato innovatore tecnologico e, inizialmente anche un sognatore un po’ nerd, Mike Lazaridis (Jay Baruchel) e dall’altra uno spregiudicato uomo d’affari Jim Balsillie (Glenn Howerton), restato senza lavoro. I due, all’inizio assai male assortiti, si trovano ad unire le loro forze in un’impresa che in poco più di un decennio sarebbe diventata un successo planetario e avrebbe cambiato in modo radicale tutto il mondo della comunicazione.

Il dispositivo che il primo dei due inventò – insieme all’amico-socio, il fricchettone Doug (interpretato simpaticamente da Matt Johnson ) – e che il secondo riuscì a piazzare, in modo assai spregiudicato sul mercato, fu appunto il primo Smartphone con cui si è radicalmente trasformato il modo in cui si lavorava, si giocava e si comunicava. Ma proprio mentre il miracoloso dispositivo stava raggiungendo nuove vette, d’improvviso ha perso la guerra dei cellulari quando la Apple ha inventato l’IPhone eliminando la tastiera fisica sugli apparecchi di telefonia mobile. Il che ha decretato la fine e il fallimento di una delle imprese di maggior successo nella storia dell’universo tecnologico e commerciale. Paradossalmente a vincere la scommessa della vicenda non furono dunque i due titolari della Blackberry bensì la figura di Doug, il più puro dei terzetto iniziale che non condividendo le decisioni dell’impresa ed escluso ad un certo punto da Mike Lazaridis e Jim Balsillie, vendette in tempo le sue azioni dell’azienda che aveva costruito con i soci, diventando, così, mentre gli altri due andavano in malora, uno dei più ricchi uomini del nostro pianeta. Insomma una dei rarissimi casi in cui l’idealismo e il non piegarsi alle idee perniciose e affaristiche dei suoi compagni di cordata ha portato successo. Difficile da credere ma visto che la storia si basa su fatti realmente accaduti (come puntualmente si specifica nel film), sarà andata una volta tanto così.

Che aggiungere? La storia di un gruppo di fricchettoni c’è, è bella e di sicuro avvincente, la recitazione del terzetto dei protagonisti non è male ma manca di una sceneggiatura veramente funzionale e soprattutto di una regia, quella di un non eccelso Matt Johnson che renda il film appassionante. Non che BlackBerry non riesca a tratti a catturare quel quid, quella sana follia che renda possibile quanto apparentemente sembra incredibile o addirittura impossibile da realizzare ma il tutto sembra buttato lì sino alla inevitabile conclusione finale che conosciamo tutti, dato che il BlackBerry da secoli è sparito dal mercato a differenza dell’avversaria Apple.

Un film, in conclusione che si lascia anche vedere ma che non lascia il segno come avrebbe benissimo potuto fare, se ci fosse stata alla guida una mano più adeguata. È quindi un peccato per questa storia andata sprecata di un gruppo di giovani canadesi che sono stati capaci di aver inventato uno strumento che, nel bene e nel male, ha cambiato il nostro modo di vivere (o quasi).

In sala dal 16 novembre 2023


BlackBerry  Regia: Matt Johnson; sceneggiatura: Matt Johnson, Matthew Miller; fotografia: Jared Raab;  montaggio: Curt Lobb; musica: Jay McCarrol; interpreti: Jay Baruchel (Mike Lazaridis), Glenn Howerton (Jim Balsillie), Matt Johnson (Doug), Cary Elwes (Yankowski), Saul Rubinek (Woodman), Michael Ironside (Purdy), Rich Sommer (Paul), Sungwon Cho (Ritchie), Michelle Giroux (Dara), Mark Critch (Bettman); produzione: Niv Fichman, Matthew Miller, Fraser Ash, Kevin Krikst per Rhombus Media, Zapruder Films; origine: Canada, 2023; durata: 121 minuti; distribuzione: Eagle Pictures.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *