Godzilla e Kong – Il Nuovo Impero di Adam Wingard

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Non è certo un mistero glorioso della fede (siamo a Pasqua, pur sempre) che i film di Supereroi siano in crisi nera e che DC e Marvel non sappiano bene che pesci pigliare. A quanto vediamo, non è che vada meglio, qualitativamente parlando, il MonsterVerse, malgrado che sino ad oggi, anzi ieri, abbia incassato globalmente oltre due miliardi di dollari. Si tratta – per chi non lo sapesse – del media franchise/universo condiviso, basato su film e serie televisive prodotte dalla Legendary Pictures e distribuite dalla Warner Bros, riguardanti i celebri mostri Godzilla, King Kong o altre creature parto della fantasia della benemerita casa di produzione giapponese Toho. Diretto come il precedente da Adam Wingard, il nuovo Godzilla e Kong – Il Nuovo Impero, dal 28 marzo in uscita in sala, è il sequel di Godzilla vs. Kong (2021) e rappresenta, per la cronaca, il quinto capitolo del reboot su grande schermo, nonché, statisticamente, il trentottesimo film (bel record!) sul personaggio di Godzilla e tredicesimo su quello di Kong.

Ora, purtroppo, le cose sono andate sempre peggio dal capostipite del MonsterVerse il Godzilla diretto da Gareth Edwards  nel 2014 dove si recuperava, a sessant’anni di distanza, il celebre kaijū del cinema giapponese, il primo Godzilla (1954) di Honda Ishirô, oramai divenuto una figura pop della cultura pop mondiale.  E così mano mano dopo il dignitoso Kong: Skull Island (2017), già Godzilla II  segnava una inesorabile discesa verso gli inferi. Come scriveva a suo tempo su queste pagine Alessandro Izzi: «il primo e più importante segno del cambiamento è il fatto che Michael Dougherty subentra al timone di comando prendendo il posto che fu del più pensoso Gareth Edwards. Restano, quindi, le atmosfere plumbee e pensose del capitolo precedente di questo ennesimo Cinematic Universe, ma la carica introspettiva e il bisogno di riflessione anche ecologica che ancora erano presenti nel primo capitolo, lasciano il posto in maniera definitiva a un bisogno di azione scevra da ogni preoccupazione ulteriore».

Ma al peggio non c’è mai limite quando poi la mano è passata a Adam Wingard, nei due ultimi film della serie. In Godzilla e Kong – Il Nuovo Impero il primo mostro è una semplice comparsa che nella prima sequenza dopo aver distrutto mezza Roma, senza che il governo possa muovere un dito, ha deciso che il Colosseo è e resterà la sua tana dove riposare – in definitiva l’unica idea per me divertente di tutto il film. Poi obtorto collo si dovrà alleare con il rivale Kong, molto meglio e molto più a lungo raccontato e approfondito, che poi si ritroverà un figlio adottivo con cui condurre la sua vita solitaria. C’è ovviamente, di necessità, un (doppio) nemico forzuto e rompiscatole oltre che aggressivo, e poi ci sono da scoprire civiltà perdute nel “mondo cavo” parallelo nei meandri della terra, distruggere Piramidi, devastare spiagge brasileire, ecc. ecc. Infine, buoni ultimi troviamo sullo schermo anche degli umani, tra cui dalla puntata precedente, la scienziata Ilene Andrews (Rebecca Hall) nella funzione di madre premurosa della bambina medium Jia (Kaylee Hottle), pochi altri membri della misteriosa l’agenzia di criptozoologia Monarch e una new entry, Dan Stevens, nel ruolo dell’avventuroso cazzeggiatore Trapper – a parte la Hall tutto il resto del cast si impegna al minimo sindacale quando non si diverte a debordare o a regalare in giro sorrisi smaglianti come Stevens. Si mischia il tutto in una trama talmente ingarbugliata e assolutamente superflua se non per mandare avanti faticosamente il film, tanto che non serve neanche accennarla, ed ecco il mix Godzilla e Kong – Il Nuovo Impero.

Dan Stevens, Rebecca Hall e Kaylee Hottle

Tuttavia ad essere dei benefattori si potrebbe anche perdonare il tutto – per chi non fosse a priori un fan assoluto della saga –, se almeno il reparto GCI che dovrebbe costituire il core business del film, facesse faville e il suo porco dovere. E invece no, purtroppo, non ci regala niente di speciale (e si è persino girato per l’imax!), le immagini delle varie battaglie e scontri sono confuse, piene zeppe di rumori a milioni di decibel certo, ma visivamente assai poco significative se non a brevi tratti. Scenderemmo volentieri sotto le due stelle, se non fosse che a salvare la terra e i nostri due amati mostri (anzi tre perché il figlioccio di Kong avrà sicuramente un futuro) non arrivasse Mothra, come il 7° Cavalleggieri in un vecchio western. E così con buona pace del sindaco Roberto Gualtieri, il nostro amico Godzilla torna, a settant’anni dalla sua nascita schermica, nel Colosseo per un meritato riposino in attesa di un ulteriore sequel di Adam Wingard.

Consigli per gli acquisti? Film per noi altamente indigesto, da vedere solo a proprio rischio e pericolo. Se ci si vuol divertire veramente, meglio allora aspettare l’ imminente arrivo in sala del brillante blockbuster Ghostbusters – Minaccia glaciale diretto da Gil Kenan.   

In sala dal 28 marzo 2024


Godzilla e Kong – Il Nuovo Impero (Godzilla x Kong: The New Empire) Regia: Adam Wingard; sceneggiatura: Simon Barrett, Terry Rossio, Jeremy Slater; fotografia: Ben Seresin; effetti speciali: Bruce Bright, Michael Meinardus; montaggio: Josh Schaeffer; musica: Tom Holkenborg, Antonio Di Iorio; scenografia: Tom Hammock; interpreti: Dan Stevens, Rebecca Hall, Brian Tyree Henry, Rachel House, Alex Ferns, Kaylee Hottle, Fala Chen, Mercy Cornwall, Nicola Crisa, Olivia Simatovic, Jordy Campbell; produzione: Mary Parent, Alex Garcia, Eric Mcleod, Thomas Tull, Brian Rogers per Legendary Entertainment, Screen Queensland, Warner Bros.; origine: Usa, 2024; durata: 115 minuti; distribuzione: Warner Bros. Italia.

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