L’estate di Cléo di Marie Amachoukeli

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Gloria (Ilça Moreno Zego) si prende cura di Cléo (Louise Mauroy-Panzani), una ricciolina di sei anni con occhialoni da miope, accompagnandola a scuola, alla visita oculistica, al parco, cucinando per lei i pasti. Le due scherzano tutto il tempo, ridono, la grande fa il solletico alla piccola, si prendono in giro, la confidenza è forte e reale, non posticcia, messa su per fare scena con qualcuno, anche perché le due sono sempre da sole, il padre della bimba lavora molto e si presenta spesso a ora tarda, quando la piccola è già andata a dormire.
La madre non compare nel quadro familiare, è in maniera totale sostituita dalla signora capoverdiana che ne fa le veci come lavoro. Quando Gloria lascia il posto per tornare dalla sua famiglia, la bambina le fa promettere che si rivedranno presto. Arriva l’estate e Cléo dice a suo padre che le ha mentito: le ha detto che alla chiusura della scuola avrebbe rivisto l’amata tata. Imbarcata su un volo internazionale con al collo un sacchetto di plastica contenente i documenti e una busta gialla con del denaro, Cléo arriva a Capo Verde e passa una vacanza con l’amata donna che è, non sua bensì madre di Fernanda, detta Nanda, una ventenne incinta e di César, un adolescente arrabbiato che non perdona alla genitrice il tempo passato accanto a una bambina francese in un altro continente in cambio di denaro.

La prima notte, la bambina che dorme nel lettone con Gloria, vedendo le foto appese sul soffitto, chiede chi sono le persone ritratte. Alla spiegazione risponde: “È buffo: i miei ricordi sono solo con te”: Cléo è così piccola da aver sovrapposto completamente il ricordo della madre con la figura genitoriale assunta dalla baby-sitter. L’intreccio tra le due è così potente da risultare scomodo agli occhi dei familiari di Gloria: una bambina che chiede attenzione non parla la lingua, sempre dipendente, non è il massimo per un figlio che si è abituato a crescere senza una madre.
Gloria, parlando con un cugino, si riferisce a Cléo come ‘sua figlia’ e l’uomo la corregge: “lei non è tua figlia, i tuoi figli sono altri”. Gloria con i soldi risparmiati dal guadagno in Francia sta per cambiare la sua vita ma i lavori di costruzione di una struttura alberghiera vanno a rilento.
Il giorno in cui Nanda partorisce, Gloria affida Cléo alla sorveglianza di César che, appena rimasti da soli, esce e va alle rocce. Prima di uscire il ragazzo ha preso dei soldi dalla busta gialla data dal papà di Cléo per le spese del soggiorno. Un gruppo di adolescenti locali amici di César si tuffa dalla scogliera sul mare sfidandosi tra loro. Prendono in giro la bambina perché troppo piccola per imprese del genere. La nascita del nipote di Gloria mette Cléo in secondo piano e lei ne soffre, come è normale che sia.

L’estate di Cléo racconta di un viaggio alla rovescia, da un paese del benessere a un paese povero, con la partenza di una bambina a raggiungere un’adulta, con la crescita personale di entrambe le protagoniste attraverso un continuo rispecchiamento l’una nell’altra.
Il film muove le fila del racconto in maniera non convenzionale e approfondita con una minuzia di ricerca nelle sfumature del sentimento che si crea sul piano umano ed emotivo in un rapporto che è fondato su una forma mercenaria ma che, all’interno della relazione, si dipana in molteplici corde.
Marie Amachoukeli mette in scena un discorso profondo sull’amore filiale, sui legami amorosi, sulla crescita personale, sulla perdita e sulle possibilità del cuore di trovare un modo di amare: commuove, emoziona, muove tasti intensi senza mai calcare la mano. La recitazione non si percepisce mai, sembra di spiare dal buco della serratura i vicini di casa.
La pellicola è il risultato dell’incontro di anime di rara sensibilità.

In sala dal 21 marzo 2024


L’estate di Cléo (Àma Gloria) – Regia: Marie Amachoukeli-Barsacq; sceneggiatura: Marie Amachoukeli-Barsacq, Pauline Guéna; fotografia: Inès Tabarin; montaggio: Suzana Pedro; musica: Amin Bouhafa, Fanny Martin; interpreti: Louise Mauroy-Panzani, Ilça Moreno Zego, Abnara Gomes Varela, Fredy Gomes Tavares, Arnaud Rebotini; produzione: Bénédicte Couvreur; origine: Francia, 2023; durata: 84 minuti; distribuzione: I Wonder Pictures.

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