In Mummie- A spasso nel tempo il passato sotterraneo e sfarzoso dell’antico Egitto incontra il nostro presente, incarnato da una Londra presa dal protagonismo egotico che domina i nostri giorni.
Il regista Juan Jesús García Galocha, già direttore artistico di Le avventure di Taddeo l’esploratore (2013) e Taddeo l’esploratore e il segreto di Re Mida (2017), conferma anche qui la predilezione per le rivisitazioni storiche, con un taglio leggero, ironico e scanzonato.
L’ intreccio, infatti, segue le avventure di tre mummie, che vivono in un mondo sotterraneo, dove tutto sembra rimasto congelato, fermo a un tempo lontano anni luce dal nostro presente.
Nel mondo nascosto alla superficie, Tuth è un giovane auriga egizio che vive con il fratello piccolo Sekhem e con un coccodrillino domestico.
Apparentemente insicuro, Tuth dopo un incidente è rimasto psicologicamente bloccato dalla paura della velocità.
Nefer, invece, la bella principessa figlia di un faraone, deve sposarsi per succedere al regno del padre, ma coltiva in segreto il grande sogno di cantare. Secondo la ” tradizione” antica, l’araba fenice, invocata dal faraone, ha il ” talento” di individuare il marito ideale per Nefer e la scelta cade per caso su Tuth, che non vuole legarsi a lei, ma sa che, se rifiuterà, verrà punito severamente, con il taglio della lingua e degli occhi.
I due inizialmente si detestano (come da copione) poi, lentamente cominciano a conoscersi e guarda caso, ad apprezzare le rispettive qualità caratteriali. Tuth, intanto, fino al giorno del matrimonio, deve custodire gelosamente l’anello nuziale, che, però, gli viene sottratto da Lord Carnaby, un archeologo che ha scoperto l’esistenza del mondo delle mummie.
Ha così inizio l’ avventura/disavventura di Tuth, Sekhem e della bella principessa sulle tracce del fantomatico gioiello nel mondo dei vivi.
Galocha gioca con ironia sul contrasto tra il mondo sotterraneo dove tutto sembra eterno e congelato e un presente che sembra conoscere solo l’ immediatezza del qui ed ora e l’importanza del protagonismo a tutti i costi. E, mentre l’ anello rimane lo scopo ultimo di quest’ avventura, Nefer e Tuth si scontrano con le proprie paure e con i sogni di gloria.
Nefer, infatti, affascinata dalle possibilità di una fama immediata e e da un sogno che sembra diventare realtà, dovrà compiere una scelta: tornare nel suo mondo sotterraneo o finalmente realizzare a Londra l’aspirazione di cantare davanti a un pubblico adorante?
La giovane donna, dopo il burrascoso inizio, troverà in Tuth un complice e un compagno di viaggio comprensivo.
Il regista traccia un ritratto moderno e dettagliato a livello psicologico dei due protagonisti, il cui rapporto, sebbene sia abbastanza scontato, risulta attuale e credibile nel rappresentare una coppia di adulti che impara a conoscersi nel tempo e a completarsi a vicenda: Tuth vince le sue paure e Nefer capisce le sue priorità soffrendo una scelta interiore molto combattuta.
Meno approfondita, invece, risulta la scelta e la caratterizzazione dei personaggi secondari e del cattivo di turno, che a tratti sembra una macchietta e non gode del realismo e dell’autenticità di Nefer e Tuth.
L’avventura “a spasso nel tempo”, leggera, frizzante, molto piacevole e scandita da un buon ritmo, non è un vero viaggio nel tempo, ma la scoperta di un altro mondo, quello dei ” vivi”, accattivante, ma poco compatibile con il regno sotterraneo.
E, dopo un viaggio affascinante e piacevole, non resta che “tumularsi” di nuovo, stavolta “insieme” e sulle trascinanti note di Walk like an Egyptian.
Divertente e ironico.
In sala dal 23 febbraio 2023
Mummie- A spasso nel tempo(Mummies) – regia: Juan Jesús García Galocha; sceneggiatura: Jordi Gasull, Javier López Barreira; musiche: Fernando Velázquez; cast: Eleanor Tomlinson, Sean Bean, Hugh Bonneville, Celia Imrie, Joe Thomas; produzione: 4 Cats Pictures, Anangu Grup, Moomios Movie AIE, Warner Bros. Entertainment España; origine: Spagna, 2023; durata: 88′; distribuzione: Warner Bros.