Festa di Roma: Jules di Marc Turtletaub (Premio “Ugo Tognazzi” per la migliore commedia)

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Non siamo dalle parti delle quattro impareggiabili e sfrenate pantere grigie yankee di Book Club – Capitolo successivo di Bill Holderman in viaggio culturale e all’acchiappo nel nostro paese; né tanto meno da quelle del settantenne Jim Broadbent che ne L’imprevedibile viaggio di Harold Fry della regista inglese Hettie MacDonald fa circa ottocento chilometri a piedi per andare a rivedere una fiamma di gioventù in punto di morte. Comunque sia, i film dedicati alla terza età non mancano di questi tempi anzi sembrano moltiplicarsi. Non ultima questa simpatica opera “Indie” che alla Festa del Cinema di Roma, complice una giuria presieduta da Paolo Virzì, ha vinto il Premio “Ugo Tognazzi” per la migliore commedia.

Si tratta di Jules dell’ex-produttore e regista americano Marc Turtletaub che proprio dieci anni fa aveva presentato alla manifestazione romana il suo debutto alla regia, Gods Behaving Badly (Gli Dei si comportano male), adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo satirico (2007) dell’autrice britannica Marie Phillips. In quell’occasione l’esito non sembrava proprio riuscito, tanto che non è mai uscito da nessuna parte in sala, mentre questa volta il risultato sembra decisamente migliore e sarebbe augurabile che il film venisse distribuito anche nel nostro paese.Tra queste due opere, comunque – in mezzo c’è stata la regia di Puzzle (2018), remake dell’argentino Rompecabezas (2010, diretto da Natalia Smirnoff) – esiste un elemento tematico di continuità che potremmo identificare nello spunto di fantasy ironica. Nel primo caso si narra di una giovane coppia di mortali che incontra un gruppo di divinità greche, le quali abitano in un appartamento fatiscente a New York mentre i loro poteri stanno svanendo. In Jules, invece, siamo in Pennsylvania, dove abita un anziano vedovo in pensione, Milton (Ben Kingsley) un uomo dal carattere mite, abitudinario e con una forte tendenza alla solitudine dopo la morte della moglie.

I tre protagonisti

L’uomo non sopporta le attenzioni della figlia preoccupata della sua condizione e della sua forse non perfetta salute mentale, preferendo restare indipendente e solo nella sua bella villa. A rompere la monotonia di tale situazione, improvvisamente nel pieno di una notte una navicella spaziale atterra a causa di un guasto nel giardino di Milton. Dopo lo schianto, dall’abitacolo dell’UFO esce fuori un piccolo e mite extraterrestre in tutina lucente, che dopo qualche perplessità e alcuni ripensamenti l’anziano decide di portare in casa e adottare. Non solo lo nutre con acqua e mele ma soprattutto intuisce che lo deve proteggere; quindi, lo nasconde al mondo esterno che lo potrebbe catturare e/o uccidere, e gli da anche un nome, quello stesso, appunto, del titolo del film: Jules. Ben presto, però, Sandy e Joyce (Harriet Sansom Harris e Jane Curtin), due vicine di casa, anziane, curiose e un po’ bisbetiche come Milton, scoprono l’esistenza del piccolo extra-terreste, che nel frattempo è alacremente impegnato a riparare in giardino la sua astronave per poter così ritornare a casa nel suo pianeta. Ma siamo comunque un po’ dalle parti di E.T. l’extra-terrestre (1982) di Steven Spielberg a complicare e animare la trama, dato che il governo americano ha scoperto l’arrivo dell’Ufo sulla terra e parte, con dei non simpaticissimi agenti, alla caccia del nostro marzianino cercando e spiando dove e chi lo aiuta a nascondersi. Ma i “cattivi” di turno se la dovranno vedere con l’agguerrito terzetto di anziani che permetterà l’ovvio happy-end con l’aiuto di … sette felini.

Scritto dallo sceneggiatore Gavin Steckler (che ha ritirato di persona il “Premio Tognazzi” a Roma), Jules è un piccolo film che parte molto lentamente con la descrizione della nevrotica personalità di un anziano nella provincia americana per poi, piano piano, prendere corpo ed humour grazia alla maiuscola interpretazione di Ben Kingsley aiutato alla grande dalle sue due comprimarie. Le quali forse si sono un pochino innamorate oltre che dell’alieno anche dello scorbutico Milton. Completano questa fiaba-commedia che si lascia vedere con un certo piacere, alcuni divertenti colpi di scena, la mancanza o quasi di effetti speciali e un occhio forse cinefilo, forse sognante all’imagerie da ingenuo film di SF degli anni Cinquanta con un disco volante e un alieno pescati, visivamente e pari pari, da quell’epoca.


Jules Regia: Marc Turtletaub; sceneggiatura: Gavin Steckler; fotografia: Christopher Norr; montaggio: Ayelet Gil Efrat; musiche: Volker Bertelmann; interpreti: Ben Kingsley, Harriet Sansom Harris, Jane Curtin, Teddy Cañez, Narea Kang, Edward James Hyland, Blair Baker, Joshua Moore, John Skelley, Christopher Kelly, Zoe Winters, Jade Quon; produzione: Big Beach Films; origine: Usa, 2023; durata: 87 minuti.

 

 

 

 

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