Festival di Locarno (2) – Notizie e mini-recensioni

Piazza Grande

Daisy Edgar-Jones protagonista di “Where the Crawdads Sings”

Where the Crawdads Sing di Olivia Newman (USA, 126′), valutazione: ***(*)
A precedere la proiezione, la giovane protagonista Daisy Edgar-Jones ha ricevuto il “Leopard Club Award”, finanziato dallo sponsor “Amici del Locarno film festival”. In occasione del 75esimo anniversario del Festival, Edgar-Jones è stata premiata perché è vero che il passato è importante, ma il futuro lo è di più. Nell’attrice inglese gli organizzatori hanno visto un nuovo talento, che aiuta il cinema ad andare avanti, e le hanno augurato di continuare nella sua già meravigliosa carriera. Viste le sue performance molto diverse da un film all’altro, le è stato chiesto come sceglie le sue parti. La risposta dell’attrice è stata, che amava recitare fin da giovanissima, e prova sempre a fare ruoli mai fatti prima, perché le piace poter scoprire sempre qualcosa di nuovo.
Presentato anche da Elisabeth Gaber (presidente della casa produttrice 3000 pictures), Where the Crawdads Sing è un film piuttosto emozionante che lascia un messaggio forte, rilevante e importante anche ai giorni nostri. La fotografia di quest’opera è fantastica, ricca di immagini di una natura spettacolare e di luoghi meravigliosi. In questo paesaggio idilliaco, fin dalla sua infanzia la protagonista deve imparare a superare molte difficoltà, come l’ostilità della comunità nei suoi confronti. Dopo un’esperienza traumatica, a causa dei preconcetti dalla gente, vive isolata dalla città e cerca di superare i suoi traumi. Anche da adulta continuerà a lottare per poter diventare chi vuole essere.

Il regista dell’opera prima Piano piano Nicola Prosatore

– Piano Piano di Nicola Prosatore (Italia, 84’).
Un film che ci trasporta al tempo dello scudetto del Napoli e di Maradona nel 1987, ma non è incentrato sul calcio, questo è solo lo sfondo, il tema centrale è l’adolescenza. Anzi, Nicola Prosatore ha spiegato che la sua opera prima mostra la scorza della preadolescenza, che viene distrutta. Tutto si svolge in unico luogo, una palazzina che deve essere demolita, dove vivono più famiglie: quella monoparentale della protagonista Anna, un broker che accetta le scommesse sulle partite di calcio e assolda quattordicenni per recuperare il denaro, o fare di peggio, quella ancora con una giovanissima ragazza rimasta incinta, …  Per arrivare a raccontare tutte queste vicissitudini,  il regista ha attinto ai suoi ricordi di infanzia, e insieme alla sua compagna di vita Antonia Truppo (che interpreta la mamma della protagonista), ha scritto la sceneggiatura.
Anna, è interpretata da Dominique Donnarumma, anche lei, come il regista, al suo primo film. Il Festival lo ha selezionato non solo per il legame storico che il Locarno FF ha con Napoli: nel 1946 il primo film fu O Sole mio e nel corso degli anni è stato presentato il genio cinematografico di Troisi, ma anche perché è stato considerato una sorta di “colpo di fulmine”.

Il 6 agosto 2022, prima della doppia proiezione di Piazza Grande, il produttore Jason Blum ha ricevuto il Raimondo Rezzonico Awards dal sindaco di Minusio. Si tratta di un vero visionario perché sa raccontare la vita in modo diverso. Un “creatore di cinema” incomparabile. Blum, produttore di Whiplash, Paranormal Activity o più di recente Black Phone oltre a molti altri titoli più o meno conosciuti, ci ha tenuto a raccontare come da venditore porta a porta di TV via cavo a produttore, la risposta che ha sentito più spesso è stata “no!”. Entrando nel mondo dello spettacolo, ha scoperto di amare il cinema indipendente, ma non come veniva distribuito, e al tempo stesso di apprezzare la distribuzione fatta dai grandi Studios. Perciò ha deciso di mixare le due realtà e ora produce film indipendenti con una buona copertura distributiva. Quando ha iniziato ad essere il produttore di “film di paura”, ha scoperto che i fan e i registi di questo genere hanno la sua stessa energia, e infine ha concluso ringraziando il pubblica che ama spaventarsi e urlare davanti a un buon film horror.

La neoregista Anna Gutto

– Paradise Highway di Anna Gutto (USA, 115’) valutazione: ***
Un Road Movie, proiettato per il 20esimo anniversario dell’ “entrata” della Svizzera nelle Nazioni Unite. I protagonisti portano avanti il loro viaggio con molto istinto umano. È la storia della camionista Sally, interpretata da Juliette Binoche, che per aiutare il fratello, detenuto in prigione, si ritrova a trasportare “pacchetti ambigui”… ma il suo ultimo compito si rivela più difficile del previsto, il “pacchetto” in questione è una ragazzina di 11 anni.
Paradise Highway nasce dunque per denunciare il traffico di essere umani. Nonostante le Nazioni Unite abbiano in campo forze locali, nazionali e internazionali per arginare il problema e aiutare le vittime; questa violazione dei diritti umani, che coinvolge soprattutto donne e bambini per venderli al mercato del sesso, è ancora troppo frequente e una volta varcati i confini, spesso le persone spariscono per sempre.
Anna Gutto ha spiegato come è nato questo lungometraggio di debutto. Voleva raccontare la storia attraverso un personaggio, e così ha trovato “una camionista”: qualcuno che viaggia e conosce le storie della vita e del mondo. Ha ringraziato la protagonista Juliette Binoche, dicendo che il progetto ha preso letteralmente vita con il suo aiuto. Juliette, appena letta la sceneggiatura, durante un viaggio in autostrada, l’ha amata, nonostante il suo ruolo fosse molto diverso da quelli precedentemente svolti nella sua carriera. E conoscendo la situazione produttiva dei primi progetti di giovani registi, ha detto alla Gutto, che nonostante fosse il suo primo lavoro lo voleva fare on the road, viaggiando veramente, e sono riusciti a realizzarlo in questa maniera. In ciò aiutata dalla giovanissima co-protagonista di 11 anni che ha lavorato con grande serietà e altrettanta responsabilità.

Il cast di “Medusa Deluxe”

– Medusa Deluxe di Thomas Hardiman (UK, 100’) valutazione: **
Presentando quest’altra opera prima, Hardiman ha raccontato ciò che ama ed è riuscito a realizzarlo. Nonostante durante le riprese ci siano state diverse difficoltà, grazie al supporto del cast e dall’aiuto dei produttori, come ad esempio la BBC, ha potuto superarle tutte.
Il film racconta di un concorso per parrucchieri d’élite in cui, tra le rivalità delle varie squadre, avviene l’omicidio di uno dei favoriti al concorso. Tutto Medusa Deluxe si svolge nello stesso spazio e mostra il microcosmo sociale, che vivono i rivali in gara e i vari legami, alle volte melodrammatici, tra i personaggi. I protagonisti di questo film sono tutto, fuorché amabili, ma andando avanti nella storia qualcuno di loro risulta apprezzabile, almeno parzialmente. Il regista è anche l’autore della sceneggiatura. Pur girato in un solo piano sequenza e nonostante la musica elettronica, il film perde un po’ il ritmo tra un intreccio e l’altro delle storie che vengono narrate.

Concorso Internazionale
– Skazka (Fairytale) di Alexander Sukorov (Belgio/Russia, 78’)       
Opera, forse minore, di un grande regista, uno dei più importanti (e non solo) del cinema russo contemporaneo dove prosegue – non sarebbe possibile altrimenti – nella sua ricerca del rapporto tra Storia e Potere. Trentacinque anni fa Sokurov aveva già vinto il Pardo di Bronzo a Locarno. In questo ultimo film  usa, “ricicla” materiale da alcune opere passate. Dai suoi film sui grandi dell’ “Impero del Terrore” prende le immagini d’archivio (come quelle di Hitler, Mussolini, Stalin, Lenin, Churchill), e fa incontrare tutti questi personaggi insieme in un sorta di Limbo, creando una riflessione sulla Seconda Guerra Mondiale e una critica verso chi governa ho governato il mondo. Film “breve” a livello di minuti, ma intenso anche se un po’ lento.
Il direttore del festival, Giona A. Nazzaro, ha tenuto a precisare che non è stato finanziato con fondi statali russi.
– Naçao Valente (Tommy Guns) di Carlos Conceição  (Portogallo/Francia/Angola, 120’) valutazione: ***
Letteralmente il titolo significa “Coraggiosa Nazione Immortale” e racconta la storia di alcuni ragazzi, che crescono segregati in uno spazio chiuso e vengono addestrati come fossero un plotone militare. Il colonello fa credere loro che al di fuori delle mura ci sia una guerra. Ma dopo un incontro con una ragazza, il plotone inizia ad indagare sul passato e a cercare di fuggire dalle costrizioni, sia fisiche che psicologiche, che opprimono tutti i componenti del gruppo. Il film parte dall’Angola nel 1974, e vuole essere una riflessione sulla storia del colonialismo portoghese.

Panorama Suisse

Presentazione “Loving Highsmith”

Loving Highsmith (Svizzera/Germania, 85’) di Eva Vitija, valutazione ***(*)
Documentario sulla vita di una delle più grandi, ed enigmatiche, autrici letterarie: Patricia Highsmith. Il suo primo romanzo “Sconosciuti in treno”, è diventato un celebre film grazie ad Alfred Hitchcock. Dal 1950 ad oggi hanno preso vita sul grande schermo 24 thriller scritti dalla Highsmith. Il documentario ripercorre i luoghi in cui ha vissuto, le sue prime esperienze nel mondo della scrittura e la scoperta della sua sessualità, che l’ha portata a tenere la sua vita privata lontano dai riflettori. La regista crea un ritratto emozionante e sincero della donna, tramite i diari di Patricia Highsmith e varie interviste

Foto di Stéphanie-Linda Maserin  Copertina con la presentazione di Paradise Highway al Festival di Locarno.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *