Dal 7 al 17 novembre si riaccendono le luci del MedFilm Festival, fondato e diretto da Ginella Vocca, la più longeva manifestazione cinematografica di Roma che quest’anno tocca uno storico traguardo: la sua 30° edizione. Sono infatti trenta gli anni di presenza e programmazione continuativa dell’unico festival in Italia dedicato alle cinematografie del Mediteranneo, a riprova dell’attualità e centralità di un’idea positiva di Mediterraneo e delle culture che su di esso si affacciano e vivono.
80 sono i titoli in programma, in anteprima nazionale, internazionale e assoluta che competeranno nelle diverse categorie nelle sedi che ospiteranno la manifestazione: il MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, il The Space Cinema Moderno, il Teatro Palladium, la Casa del Cinema.
Il maggiore riconoscimento conferito dal MedFilm Festival, il Premio Koinè, rivolto a personalità del mondo dell’arte, della scienza, dell’impresa culturale e dell’associazionismo che si siano distinte per l’impegno a mantenere vivo il dialogo tra i popoli del Mediterraneo, quest’anno verrà conferito per la prima volta ad un regista, Matteo Garrone, “per la capacità di incarnare nei personaggi del suo film – Io Capitano – il sogno di una Koinè comune”. Il film sarà proiettato in occasione della Cerimonia di Premiazione il 13 novembre.
I PREMI PRINCIPALI
La Giuria del CONCORSO UFFICIALE “AMORE E PSICHE”, composta da Michela Cescon, Piera Detassis, Viola Prestieri, Ludovica Rampoldi e Desideria Rayner, ha decretato:
PREMIO AMORE E PSICHE per il Miglior Film:
Les Fantômes di Jonathan Millet – Il film sarà distribuito prossimamente da Maestro Distribution
PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA:
Who Do I Belong To di Meryam Joobeur
PREMIO ESPRESSIONE ARTISTICA:
All’interpretazione di Nisrin Erradi in Everybody Loves Touda di Nabil Ayouch – Il film sarà distribuito prossimamente da Maestro Distribution
MENZIONE SPECIALE:
No Other Land di Yuval Abraham, Basel Adra, Rachel Szor, Hamdan Ballal (Palestina/Norvegia, 2024, 96’) – Il film uscirà in sala il 13-14-15 gennaio 2025 con Wanted
Premio Valentina Pedicini – Miglior Opera Prima e Seconda
La giuria composta da Gianluigi Attorre, Rä di Martino e Massimo Gaudioso, ha scelto come miglior film:
No Other Land di Yuval Abraham, Basel Adra, Rachel Szor, Hamdan Ballal
Premio Miglior Coproduzione Euromediterranea (Opera Prima e Seconda)
La giuria del Premio, composta da Donatella Finocchiaro, Massimo Pronio e Pilaar Saavedra ha decretato miglior film:
I diari di mio padre di Ado Hasanovic
I FILM IN CONCORSO
Il rapporto con il passato individuale e collettivo, la relazione con la memoria e i ricordi, ma anche lo slancio verso il futuro: questi i moti sotterranei che attraversano gli otto film, provenienti da sette paesi diversi, di cui sei in Anteprima Italiana, del Concorso Ufficiale – Premio Amore e Psiche.
Il tempo del conflitto in Bosnia è al centro de I diari di mio padre di Ado Hasanović, mentre i ricordi che rischiano di scomparire sono il cuore di Sulla terra leggeri di Sara Fgaier – entrambi film italiani ed entrambi film che lavorano con il materiale d’archivio. Poi ci sono opere che indagano il concetto di trauma e di maternità: Who Do I Belong To di Maryem Joobeur, in cui nelle remote campagne tunisine una madre affronta il figlio terrorista, e lo spagnolo Salve Maria di Mar Coll, dove una donna, alla nascita del primo figlio, capisce che diventare madre non era quello che voleva. I fantasmi del passato popolano anche Les Fantômes di Jonathan Millet, un thriller al cardiopalma e una grande prova d’attore per un film avvincente su vittime e carnefici del conflitto siriano. A parlare di futuro sono invece due ritratti pieni di umanità: l’iraniano Boomerang di Shahab Fotouhi, sinfonia emotiva che smonta ogni cliché sull’Iran di oggi, e il musicale Everybody Loves Touda di Nabil Ayouch (film di apertura, candidato per il Marocco agli Oscar 2025). E poi c’è il potente e atteso film No Other Land di Basel Adra, Hamdan Ballal, Yuval Abraham e Rachel Szor, opera prima di un collettivo israelo-palestinese, miglior Documentario alla Berlinale 2024.
ATLANTE
Atlante è la speciale sezione Fuori Concorso che accoglie opere di ogni formato realizzate da autori affermati e registi esordienti, spazio libero di indagine sull’orizzonte dentro il quale tutti siamo immersi, che oggi guarda inevitabilmente verso la Palestina. A questa terra sono dedicati i due film di un autore a cui rivolgiamo un doveroso omaggio, Rashid Masharawi: Passing Dreams è l’on the road del dodicenne Sami alla ricerca del suo piccione perduto, e From Ground Zero è un lavoro collettivo e urgente che arriva da Gaza ed è composto da 22 cortometraggi, candidato Palestinese agli Oscar 2025.
Ad affrontare ulteriori sfide dell’oggi sono gli altri due film della sezione, Breath di Ilaria Congiu (anteprima mondiale al MedFilm Festival 2024), che racconta i percorsi di uomini e donne che vivono di pesca tra l’Italia, il Senegal e la Tunisia; e il tunisino Aïcha di Mehdi M. Barsaoui, tra il thriller politico e il racconto di emancipazione femminile.
Tra gli eventi speciali, il documentario Faghan – Figlie dell’Afghanistan di Emanuela Zuccalà, dove “faghan”, in lingua dari, è un gemito, un pianto di dolore, titolo tratto da un verso di Figlia dell’Afghanistan della poetessa Nadia Anjuman (1980-2005), picchiata a morte dal marito che non tollerava la sua indipendenza di donna e di intellettuale affermata.
PERLE
Per il trentesimo anno del MedFilm, nella storica sezione Perle dedicata al cinema italiano, abbiamo deciso di festeggiare il compleanno in grande con amici e amiche di lunga data. Così dedichiamo un omaggio a una coppia di registi che amiamo molto, Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman, proponendo il loro ultimo film Vittoria e i loro due precedenti, Butterfly e Californie: tra realtà e finzione, tra Torre Annunziata e il mondo, ci immergiamo nell’umanità della campionessa olimpica Irma Testa, dell’aspirante pugile Jamila e della titolare del salone di bellezza Jasmine.
E pieno di umanità è anche Il complottista, il lungometraggio d’esordio di Valerio Ferrara che con intelligenza e ironia smonta tutti i nostri pregiudizi. Di toni diversi ma uguale audacia autoriale è Basileia di Isabella Torre, che invece ci conduce nelle atmosfere sensuali, notturne e magiche dell’Aspromonte. A chiudere idealmente la selezione dei lungometraggi è Antonietta De Lillo, con L’occhio della gallina, autoritratto libero, coraggioso e creativo.
Per maggiori informazioni consultare il sito del MedFilm Festival 2024 con il programma.
Foto della Premiazione Alessandro Sforza