La pittrice e il ladro di Benjamin Ree

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La si potrebbe chiamare “sindrome di Oslo”, quella al centro del documentario di Benjamin Ree intitolato The Painter and the Thief premiato al Sundance Film Festival nel 2020 e che da allora si è potuto fregiare di critiche oltremodo positive da parte della critica americana e inglese.  Oggi la raffinatissima Wanted Distribuzioni (che di recente ha portato in sala il documentario su Björn Andresen Il ragazzo più bello del mondo [https://close-up.info/the-most-beautiful-boy-in-the-world/] e L’uomo che vendette la sua pelle  (https://close-up.info/luomo-che-vendette-la-sua-pelle/) lo distribuisce finalmente in Italia.

Sindrome di Oslo perché il film nella capitale norvegese si svolge e perché la dinamica relazionale al centro del film assomiglia molto da vicino alla dinamica empatica che viene talora a verificarsi fra vittima e aggressore, vulgo sindrome di Stoccolma. Qui non siamo di fronte a una classica dialettica vittima/aggressore, i due personaggi sono forse nel profondo più vicini di quanto non sembri in apparenza (ciò che ne giustifica la reciproca empatia), ma è dalla variante di una relazione vittima/aggressore che il film parte.

I protagonisti: una pittrice di origine ceca che risponde al nome Barbora Kysilkova e un ladro di origine norvegese che risponde al nome di Karl Bertil-Nordland. In occasione di un’esposizione della pittrice, quest’ultimo, insieme a un complice, trafuga, con la massima nonchalance, due quadri esposti; i due li staccano dalla cornice, li arrotolano sotto l’ascella a se ne vanno come se nulla fosse. Per fortuna le telecamere a circuito chiuso li riprendono e li identificano. Processo, condanna, ma dei quadri si sono perse le tracce, Karl-Bertil che aveva compiuto il furto sotto l’effetto di sostanze stupefacenti non ricorda nulla e anche la pittrice non si danna l’anima per ritrovare quelle due pitture, anche perché la cosa nettamente più importante diventa stabilire una rapporto diretto con Karl-Bertil, nei confronti del quale scatta un meccanismo protettivo ma anche una notevolissima fascinazione estetica, al punto che egli, pesantemente tatuato, spesso ubriaco, drogato e depresso, diventa il soggetto privilegiato dei suoi ritratti iperrealistici che prima e dopo il furto costituivano comunque lo stile nient’affatto spregevole di una pittrice – stando ai motori di ricerca – non proprio celeberrima e che anzi la notorietà l’ha raggiunta probabilmente più come attrice di questo film che per la sua attività primaria.

Questa costellazione di fondo, certamente originale, ma non ricchissima di ulteriori implicazioni, anche perché – per fortuna – non finisce per colorarsi anche di una sfera erotica, ciò che l’avrebbe forse resa a rischio kitsch (sia lui che lei hanno una relazione fissa, quella di lui molto più tormentata, quella di lei molto solidale, è il compagno che la sostiene da ogni punto di vista), viene variata in tutti i possibili modi, soprattutto sfasando la cronologia, in modo tale da rendere il racconto un po’ più vivace e vario.

Va detto che la condizione borderline di Karl-Bertil contribuisce non poco a creare nuove sfide alla pittrice che assume a più riprese il ruolo di un’autentica caregiver, con sedute di posa che si trasformano in sedute di analisi – proprio lei, che a sua volta avrebbe bisogno, ad esempio, di lavorare e di vendere anche solo per pagare l’affitto dell’atelier, e invece si occupa con encomiabile dedizione di un uomo profondamente segnato da traumi familiari. Ma anche Barbora ha alle spalle un passato non facile, al punto che la supposizione sorge spontanea che in qualche misura si siano trovati due diversi, due emarginati con ruoli in fondo interscambiabili, fin quando la conclusione non apre anche uno potenziale spiraglio di redenzione.

In sala dal 2 novembre


Cast & Credits

The Painter and the Thief  –  Regia, sceneggiatura: Benjamin Ree; fotografia: Kristoffer Kumar, Benjamin Ree; montaggio: Robert Stengard; interpreti: Barbora Kysilkova, Karl Bertil-Nordland, Øystein Stene; produzione: Medieoperatørene; origine: 2020 Norvegia, Usa; durata: 102′; distribuzione: Wanted Cinema.

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