I vincitori del Festival di Cannes – un commento finale e le nostre recensioni

Si è appena conclusa la 77° edizione del festival di Cannes che apertasi con il film Le Deuxième Acte di Quentin Dupieux, presentato fuori concorso, ha visto consegnare ben tre Palme d’Oro onorarie: una all’attrice Meryl Streep e una al regista della saga di Star War, George Lucas  dalle mani del suo mentore e grande maestro Ford Francis Coppola. Il terzo premio è stato assegnato per la prima volta ad uno studio di animazione, lo Studio Ghibli, fondato nel 1985 dai registi Hayao Miyazaki, Isao Takahata e dal produttore Toshio Suzuki.
La giuria d’eccezione, presieduta dall’attrice e regista americana Greta Gerwig (Barbie, 2023), ha scelto fra i ventidue film in concorso di consegnare la Palma d’Oro ad Anora del regista americano Sean Baker, un tragicomico dramma sul caotico e inaspettato matrimonio fra la giovane escort newyorkese Ani e Vanja, il ricco rampollo di un oligarca russo in vacanza negli Stati Uniti.
L’India, che nonostante l’enorme produzione cinematografica, era assente da trent’anni dalla Croisette, grazie alla giovane regista Payal Kapadia, si porta a casa il secondo importante premio: il Grand Prix, per la poetica narrazione di All We Imagine As Light , sull’intersecarsi degli eventi in un momento della vita di tre infermiere indiane nella metropoli di Mumbai.
Il premio per la messa in scena se lo aggiudica il regista Miguel Gomes con il suo Grand Tour, un diario di viaggio nell’Asia coloniale ambientato nel primo Ventennio del XX secolo e visto attraverso gli occhi dei due fidanzati Molly e Edward.
Il musical Emilia Perez, sulla transizione a donna di un boss del cartello messicano, inscenato da Jacques Audiard riceve sia il Premio della Giuria, sia la Palma per la migliore interpretazione femminile a tutto il cast: Adriana Paz, Zoe Saldana, Karla Sofia Gascon e Selena Gomez. Mentre l’attore Jesse Plemons si aggiudica il premio per la miglior interpretazione maschile per il suo ruolo in Kinds of Kindness di Yorgos Lanthimos.
Il premio per la migliore sceneggiatura va a The Substance di Coralie Fargeat, un avanguardistico e distopico horror sul desiderio dell’eterna giovinezza che ha visto il ritorno sugli schermi dell’attrice americana Demi Moore.
Un premio speciale della giuria è stato appositamente pensato per la sceneggiatura di The Seed of the Sacred Fig di Mohammad Rasoulof, che per la sua travagliata storia politica ha comunque vinto in ogni caso una particolare attenzione mediatica. Last but not least: tra i lungometraggi di debutto di tutto il Festival, la Camera d’0r è stata assegnata a  Armand di Halfdan Ullmann Tøndel (in programma in “Un Certain Regard”). , che si è aggiudicato la 
Parthenope di Paolo Sorrentino torna a casa a mani vuote, ma sarà visibile in autunno distribuito da una nuova ditta Piper Film. L’altro regista italiano a Cannes, Roberto Minervini vince, invece, con I dannati/The Dammed la sezione Un Certain Regard a pari merito con On Becoming a Guinea Pig di Rungano Nyoni.
La manifestazione di quest’anno si conclude quindi all’opposto di come si era aperta, ossia la premessa di astenersi dalla politica e quindi presentare film ed opere cinematografiche indipendentemente dai loro risvolti politici. Come invece è risultato chiaro già nei primi giorni, la politica si è ritrovata con forza a calcare il tappeto rosso della lunga scala del Grand Theatre Lumiere. Primo fra tutti  The Apprentice di Ali Abbasi che il candidato alla presidenza Donald Trump ha già deciso di portare in tribunale con l’accusa di falsità. La critica principale riguarda una scena del film che richiama un vecchio processo contro di lui, accusato dalla moglie di violenza sessuale. Ma già prima dell’apertura del festival, le voci sulla fuga dall’Iran e la probabile presenza del regista iraniano Mohammad Rasoulof alla premiere di The Seed of the Sacred Fig aveva acceso l’interesse della stampa internazionale. Rasoulof, presente in sala con le giovani attrici Mahsa Rostami e Setareh Maleki protagoniste del film, ha poi voluto attirare l’attenzione sul rischio a cui tutt’ora sono esposti i membri della troupe e i due attori principali Soheila Golestani, Missagh Zareh, ancora bloccati in Iran e con le foto in mano dei quali ha presenziato alla prima del film.
Inoltre, i palchi dei teatri alla Croisette sono stati calcati dalla protesta del collettivo dei lavoratori precari che richiedono una protezione e un rispetto maggiore dei loro diritti.

ED ECCO TUTTI I VINCITORI 

  • Palma d’oro – Miglior film: Anora, Sean Baker
  • Grand PrixAll We Imagine As Light di Payal Kapadia
  • Premio della Giuria: Emilia Perez di Jacques Audiard
  • Miglior regia: Miguel Gomes per  Grand Tour
  • Menzione speciale: Mohammad Rasoulof per The Seed of the Sacred Fig
  • Miglior attore: Jesse Plemons per Kinds of Kindness di Yorgos Lanthimos
  • Miglior attrice: Adriana Paz, Zoe Saldana, Karla Sofía Gascón e Selena Gomez per Emilia Perez di Jacques Audiard
  • Miglior sceneggiaturaThe Substance di Coralie Fargeat
  • Palma d’oro – Miglior cortometraggioThe Man Who Could Not Remain Silent di Nebojsa Slijepcevic
  • Camera d’OrArmand di Halfdan Ullmann Tondel

E POI IN CONCORSO

The Apprentice, Ali Abbasi
Motel Destino, Karim Aïnouz
Bird, Andrea Arnold
Megalopolis, Francis Ford Coppola
The Shrouds, David Cronenberg
La plus précieuse des merchandises, Michel Hazanavicius
Marcello mio, Christophe Honoré
Caught by the Tides, Jia Zhang-Ke
L’amour ouf, Gilles Lellouche
Trois kilomètres jusqu’à la fin du monde, Emanuel Parvu
Diamant brut, Agathe Riedinger (opera prima)
Oh Canada, Paul Schrader
Limonov – The Ballad, Kirill Serebrennikov
Parthenope, Paolo Sorrentino
The Girl with the Needle, Magnus von Horn

FUORI CONCORSO
She’s Got No Name, Chan Peter Ho-Sun
Le Comte de Monte-Cristo, Alexandre de la Patellière e Matthieu Delaporte
Horizon, an American Saga, Kevin Costner
Rumours, Evan e Galen, Johnson e Guy Maddin
Furiosa: a Mad Max Saga, George Miller

UN CERTAIN REGARD

ECCO TUTTI I VINCITORI 
Menzione speciale
Norah, Tawfik Alzaidi (opera prima)
Premio Giovani
Vingt dieux, Louise Courvoisier   (opera prima)
Miglior attrice
Anasya Sengupta per The Shameless
Miglior attore
Abou Sangaré per L’Histoire de Souleymane
Miglior Regia
Roberto Minervini per I dannati
Rungano Nyoni per On Becoming a Guinea Fowl
Premio della Giuria
L’histoire de Souleymane, Boris Lojkine
Premio Un Certain Regard
Black Dog, Guan Hu

E poi: 

When the Light Breaks, Rúnar Rúnarsson (film di apertura)
Le royaume, Julien Colonna (opera prima)
Le procès du chien, Laetitia Dosch (opera prima)
The Village Next to Paradise, Mo Harawe (opera prima)
September Says, Ariane Labed (opera prima)
My Sunshine, Hiroshi Okuyama
Niki, Céline Sallette (opera prima)
Santosh, Sandhya Suri
Viet and Nam, Truong Minh Quý
Armand, Halfdan Ullmann Tøndel (opera prima) (Camera d’oro)
Flow, Gints Zilbalodis

SPECIAL SCREENINGS
Le fil, Daniel Auteuil
Spectateurs! Arnaud Desplechin
Nasty, Tudor Giurgiu, Tudor D. Popescu e Cristian Pascariu
A Unfinished Film, Lou Ye
Ernest Cole, Photographe, Raoul Peck
L’invasion, Sergei Loznitsa
Apprendre, Claire Simon
Lula, Oliver Stone
La Belle de Gaza, Yolande Zauberman

CANNES PREMIERES
Everybody Loves Touda, Nabil Ayouch
C’est pas moi, Leos Carax                                                                
En fanfare, Emmanuel Courcol
Miséricorde, Alain Guiraudie
Le roman de Jim, Arnaud e Jean-Marie Larrieu
Vivre, mourir, renaitre, Gaël Morel
Maria, Jessica Palud
Rendez-vous avec Pol Pot, Rithy Panh

MIDNIGHT SCREENINGS
Twilight of the Warriors: Walled In, Soi Cheang
The Surfer, Lorcan Finnegan
Les femmes au balon, Noémie Merlant
I, the Executioner, Ryoo Seung Wan

CANNES CLASSICS
Gilda, Charles Vidor
Paris, Texas, Wim Wenders
La vérité est révolutionnaire – L’Aveu, Yannick Kergoat
Scénarios, Jean-Luc Godard
Seven Samourai, Akira Kurosawa
Law and Order, Frederick Wiseman
Les années déclic, Raymond Depardon
Bye Bye Brasil, Carlos Diegues
The Umbrellas of Cherbourg, Jacques Demy
Jacques Demy, le rose et le noir, Florence Platarets

CANNES CLASSICS / Documentari
Faye, Laurent Bouzereau
Jim Henson Ides Man, Ron Howard
Walking in the Movies, Lyang Kim
Jacques Rozier, d’une vague à l’autre, Emmanuel Barnault
Elizabeth Taylor: the Lost Tapes, Nanette Burstein
François Truffaut, le scénario de ma vie, David Teboul
Once upon a time Michel Legrand, David Hertzog Dessites

CANNES CLASSICS / Restauri
Napoléon vu par Abel Gance (1927), Abel Gance
Sbatti il mostro in prima pagina, Marco Bellocchio
The Sugarland Express, Steven Spielberg
Camp de Thiaroye, Ousmane Sembene e Thierno Faty Sow
Army of Shadows, Jean-Pierre Melville
Johnny Got His Gun, Dalton Trumbo
Rosaura at 10 O’Clock, Mario Soffici
Tasio, Montxo Armendáriz
The Rose of the Sea, Jacques de Baroncelli
Bona, Lino Brocka
The Churning, Shyam Benegal
Shanghai Blues, Tsui Hark
Four Nights of a Dreamer, Robert Bresson

CINÉMA DE LA PLAGE
Transmitzvah, Daniel Burman
Silex and the City, Jul and Guigue
Slocum et moi, Jean-François Laguionie
My Way, Thierry Teston, Lisa Azuelos
After Hours, Martin Scorsese
Exils, Tony Gatlif
Indigènes, Rachid Bouchareb
Les neuf reines, Fabian Bielinsky
Opération Condor, Jackie Chan
Phantom of the Paradise, Brian De Palma
Porco Rosso, Hayao Miyazaki
Trainspotting, Danny Boyle

QUINZAINE DES CINÉASTES
This Life of Mine, Sophie Fillières (Premio della Sacd)
À Son image, Thierry de Peretti
Christmas Eve in Miller’s Point, Tyler Taormina
Desert of Namibia, Yôko Yamanaka
East of Noon, Hala Elkoussy
Eat the Night, Caroline Poggi & Jonathan Vinel
Eephus, Carson Lund (opera prima)
Gazer, Ryan J. Sloan (opera prima)
Ghost Cat Anzu, Yôko Kuno & Nobuhiro Yamashita
Good One, India Donaldson (opera prima)
Mongrel, Chiang Wei Liang & You Qiao Yin (opera prima)
La prisonnière de Bordeaux, Patricia Mazuy
Savanna and the Mountain, Paulo Carneiro
Sister Midnight, Karan Kandhari
Something Old, Something New, Something Borrowed, Hernán Rosselli
The Falling Sky, Eryk Rocha & Gabriela Carneiro da Cunha
The Hyperboreans, Cristóbal León & Joaquín Cociña
The Other Way Around, Jonás Trueba (Label di Europa Cinèma)
To a Land Unknown, Mahdi Fleifel
Universal Language, Matthew Rankin (Premio del pubblico)
Plastic Guns, Jean-Christophe Meurisse (film di chiusura)
American Stories: Food, Family and Philosophy, Chantal Akerman (Special Screening)

SEMAINE DE LA CRITIQUE

Grand Prix
Simón de la montaña di Federico Luis
French Touch Prize of the Jury
Blue Sun Palace, Constance Tsang

E poi

Baby, Marcelo Caetano
Julie Keeps Quiet, Leonardo Van Djil
Locust, KEFF
La Pampa, Antoine Chevrollier
The Brink of Dreams (Rafaat einy Il sama), Nadia Riyadh & Ayman El Amir

Special Screening:
Les Fantômes, Jonathan Millet
La Mer au loin, Saïd Hamich Benlarbi
Les Reines du drame, Alexis Langlois
Animale, Emma Benestan

1 thought on “I vincitori del Festival di Cannes – un commento finale e le nostre recensioni

  1. J’ai beaucoup aimé le film La prisonnère de Bordeaux et Ma vie ma Gueule. Compliments aux artistes et aux metteurs en scene!
    La Quinzaine des Cineastes a été très très interssante. Merci

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