Tutti i premi della 80° Edizione della Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia (30 agosto – 9 settembre 2023) – con i link ai film e un breve commento finale

Un Concorso trai meno significativi degli ultimi anni, un verdetto molto prevedibile con delle scelte quasi inevitabili anche quando a farla è stata una Giuria dove ormai sistematicamente mancano i critici cinematografici sempre esclusi come una categoria di appestati cronici – questo in due parole il nostro pensiero riguardo al Palmares dell’Edizione 80° della Biennale di Venezia.

Da subito, già nel primo weekend della Mostra, alla sua Prima pubblica, Poor Things  di Yorgos Lanthimos si era prepotentemente candidato a quel Leone d’oro che ha meritatamente vinto così come sembrava scontato un premio (per la precisione il Gran premio della giuria) a Aku wa sonzai shinai (Evil Does Not Exist ) del giapponese Ryūsuke Hamaguchi , forse il film più atipico e meno tradizionalmente narrativo di tutto il complesso della selezione concorsuale. Poi uno dei maggiori problemi del nostro tempo, quello annoso e drammatico della emigrazione verso l’Europa, non poteva restare fuori dalle porte anche di una Mostra dell’Arte cinematografica come Venezia e di ciò hanno approfittato a pieno titolo in particolare due titoli: la potente, commovente, drammaticissima opera di Agniezska Holland Zielona Granica (Green Border) ambientata ai confini tra la Polonia e la Bielorussia con il Premio speciale della Giuria  e Io capitano di Matteo Garrone (Argento per la regia) in cui si narra l’odissea di due ragazzi africani che attraversano tutta l’Africa dal Senegal per raggiungere le coste italiane (uno dei due Seydoux Sarr ha anche ricevuto il Premio Mastroianni per il miglior attore emergente). Non siamo convinti che il film, come abbiamo scritto nella nostra recensione, sia il migliore mai realizzato dal regista romano, ma va bene lo stesso così – comunque si tratta di un’opera nobile e necessaria che male non ci sta nel Palmares finale, per la quale il giurato italiano Gabriele Mainetti non avrà molto faticato a convincere il resto dei suoi colleghi.

Un chiaro piacere a Netflix (che lo ha prodotto e che ha portato alla Mostra 4 suoi film) ci sembra, invece, il Premio alla sceneggiatura de  El Conde, il polit-horror diretto dal cileno Pablo Larraín, forse il film più debole di tutta la sua carriera, che personalmente abbiamo assai poco amato. Riguardo alle scelte degli attori e cioè le due Coppe Volpi per le migliori interpretazioni maschili e femminili, nulla possiamo dire sul vincitore Peter Sarsgaard per Memory che non abbiamo avuto modo di giudicare personalmente ma è unanime l’opinione che la sua sia stata una ottima prestazione nell’opera del regista messicano Michel Franco. Viceversa, abbiamo potuto apprezzare, pur all’interno di un film modesto come Priscilla di Sofia Coppola, la resa scenica di Cailee Spaeny, nelle vesti della compagna e moglie bambina del re del rock&roll Elvis Presley.

Riguardo ai possibili rimpianti rispetto alle scelte fatte ripensando un Concorso pieno di film modesti, personalmente ci è dispiaciuto solo che non sia stata preso in considerazione un lavoro che ci ha molto colpito e cioè DogMan di Luc Besson insieme al suo strepitoso interprete, Caleb Landry Jones. Mentre trai tanti film di casa nostra potremmo invece citare Finalmente l’alba di Saverio Costanzo che abbiamo particolarmente apprezzato.

Nelle tradizionali chiacchiere che hanno condito la cerimonia di chiusura – per fortuna molto sintetica e ben condotta da un’elegante madrina, Caterina Murino – dobbiamo dire che ci hanno favorevolmente impressionato due interventi certo diversi ma entrambi molto significativi. Ci riferiamo a quello di Peter Sarsgaard che ha parlato con grande determinazione dello sciopero degli attori americani in rapporto all’uso prospettico dell’Intelligenza artificiale e alle sue possibili fatali conseguenze. Quanto poi al discorso di Agniezska Holland, invece, abbiamo ammirato il grande coraggio politico con cui ha motivato le ragioni morali alla base del suo film – chapeau! tre volte. Argomento evocato, quello della emigrazione verso l’Europa, che ha ribadito ma con toni più soft ma sempre espliciti anche Matteo Garrone e un vero migrante, oggi residente a Caserta, salito sul palco insieme al regista, che ha prospettato permessi turistici e i “corridoi umanitari” evocati dal nostro Presidente della Repubblica come una soluzione possibile all’emigrazione clandestina pilotata da gente di malaffare. Molti applausi in sala ovviamente ma in queste occasioni è facile far passare discorsi del genere – il ventre molle del nostro paese avrebbe certamente reagito in modo diverso. E lo diciamo con vero rammarico.

Nella sezione Orizzonti con una giuria capitanata dall’italo americano Jonas Carpignano il Palmares è stato segnato da un certo peso del cinema di casa nostra: Una sterminata domenica di Alain Parroni – film che abbiamo poco amato – ha ricevuto il Premio Speciale mentre un doppio riconoscimento è andato al per noi molto migliore El Paraíso di Enrico Maria Artale (Miglior sceneggiatura e miglior attrice protagonista Margarita Rosa De Francisco). Come Miglior film di Orizzonti è stato scelto Explanation for Everything dell’ungherese Gábor Reisz, la miglior Regia è stata conferita a Mika Gustafson per Paradiset brinner mentre il premio dell’interpretazione maschile è spettato a Tergel Bold-Erdene in Ser ser salhi (City of wind) di Lkhagvadulam Purev-Ochir. Infine in Orizzonti Extra, Micaela Ramazzotti si è aggiudicata il Premio del pubblico con il suo Felicità e, ok, ci sta.

Qui di seguito i premi della 80° Edizione della Biennale Cinema

CONCORSO

Leone d’oro per il miglior film
Poor Things di Yorgos Lanthimos.

Gran premio della Giuria
Evil Does Not Exist di Ryūsuke Hamaguchi

Leone d’argento per la miglior regia
Matteo Garrone per Io capitano

Premio speciale della Giuria
Green Border di Agnieszka Holland

Miglior sceneggiatura
Guillermo Calderón e Pablo Larraín per El Conde

Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile
Caileey Spaeny per Priscilla

Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile
Peter Sarsgaard per Memory di Michel Franco

Premio Marcello Mastroianni (attore emergente)
Seydou Sarr per Io capitano

ORIZZONTI 

Miglior film della sezione Orizzonti
Explanation for Everything di Gábor Reisz

Miglior regia Orizzonti
Mika Gustafson per Paradiset brinner

Premio speciale della Giuria Orizzonti
Una sterminata domenica di Alain Parroni

Migliore interpretazione femminile
Margarita Rosa De Francisco in El Paraíso di Enrico Maria Artale

 Migliore interpretazione maschile
Tergel Bold-Erdene in Ser ser salhi (City of wind) di Lkhagvadulam Purev-Ochir

Miglior sceneggiatura della sezione Orizzonti
Enrico Maria Artale per El Paraiso

 Miglior cortometraggio Orizzonti
A Short Trip di Erenik Beqiri

ALTRI PREMI

Premio Leone del futuro per la miglior opera prima Luigi De Laurentis
Love Is a Gun di Lee Hong-Chi

Orizzonti Extra  Premio degli Spettatori – Armani Beauty
Felicità di Micaela Ramazzotti

Premio Venezia Classici per il miglior documentario sul cinema
Thank you very much di Alex Braverman

Premio Venezia Classici per il miglior film restaurato
Ohikkoshi (Moving) di Shinji Sōmai (Giappone, 1993)

Gran Premio Venice Immersive
Songs for a passerby di Celine Daemen (Olanda)

Premio speciale Venice Immersive
Flow di Adriaan Lokman

Premio speciale per la realizzazione Venice Immersive
Empereur di Marion Burger e Ilan Cohen

Leone d’Oro alla Carriera 2023
Liliana Cavani e Tony Leung Chiu-Wai

Premio Cartier Glory to the Filmmaker
Wes Anderson

Premio FIPRESCI (International Federation of Film Critics)
Evil Does Not Exist di Ryūsuke Hamaguchi nel Concorso
Una sterminata domenica di Alain Parroni in Orizzonti o nelle sezioni parallele

 Premio Label Europa Cinemas
Photophobia di Ivan Ostrochovský e Pavol Pekarčík

Premio Giornate degli Autori
Vampire humaniste cherche suicidant consentant di Ariane Louis-Seize

Premio del Pubblico
Quitter La Nuit di Delphine Girard

Gran Premio IWONDERFULL
Malqueridas di Tana Gilbert

Gran Premio IWONDERFULL Menzione speciale
Saura Lightfoot Leon per il suo ruolo nel film Hoard di Luna Carmoon e ad Ariane Labed, tra i protagonisti del film Le Vourdalak di Adrien Beau

Premio del Pubblico The Film Club 
Hoard di Luna Carmoon

 

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