Tutti i film e i vincitori del Festival di Berlino (con le nostre recensioni)

Forse solamente l’Orso d’Oro assegnato a Mati Diop mette d’accordo tutti. Già in occasione della proiezione stampa c’era parso il più bello. Anche se assegnare per il secondo anno consecutivo l’Oro a un documentario (l’anno scorso Sur l’Adamant di Nicolas Philibert) sembra quasi voler significare: il cinema di finzione ha meno cose da dire di quello documentario. Ma forse è solo un caso, malgrado Berlino, in questo senso, abbia una lunga tradizione di film a cavallo tra fiction e non: Cesare deve morire (2012), Taxi Teheran (2015), Fuocoammare (2016) e almeno in parte Sesso sfortunato o follie porno (2021).

Come al solito dei 20 film in concorso ne sono stati premiati 8. Su ciascuno, o quasi, degli altri 7 premi ci sarebbe forse (molto) da ridire. Forse il più rivedibile di tutti i premi assegnati è quello all’interprete principale, assegnato all’attore di A Different Man, ossia Sebastian Stan. Ciò accade in un’edizione in cui il numero di eccellenti interpreti femminili principali era decisamente notevole, almeno 7: pensiamo a Lily Farhadpour (interprete di Keyke mahboobe man ), a Liv Lisa Fries (In Liebe, Eure Hilde ), alla stessa Isabelle Huppert (in  Yeohaengjaui pilyo  alias A Traveler’s Needs di Hong Sangsoo), a Anja Plaschg (in Des Teufels Bad),  a Nina Mélo, la protagonista di Black Tea, a Salha Nasraoui, interprete del film tunisino Mé el Aïn , a Sidse Babett Knudsen in Vogter. E invece le donne vengono premiate con Emily Watson (bravissima per carità, nella recensione lo si era anche segnalato), che forse non ne aveva bisogno.

Vogliamo parlare del premio alla sceneggiatura a Sterben, il film di Matthias Glasner? Una sceneggiatura che vanta delle punte altissime, ma si tratta di un testo lungo, lunghissimo e ridondante. E che dire del Gran Premio della Giuria a Hong Sangsoo? Regista fidelizzato presente a Berlino, se non andiamo errati, già 9 volte e 4 volte è si è portato a casa degli Orsi d’Argento: con On the Beach at Night Alone (2017, argento per la miglior attrice a Kim Min-he, compagna e musa del regista), alla regia per The Woman Who Ran (2020), alla sceneggiatura per Introduction (2021) e nel 2022, come quest’anno, Gran Premio della Giuria per The Novelist’s Film.  Era proprio necessario premiare  Hong Sangsoo per la quarta volta? Mah! Restando ai premi della Giuria il riconoscimento a L’Empire di Dumont è a dir poco controverso – ma  a riguardo ci sarebbe tanto da discutere, anche nel nostro gruppo redazionale ad alcuni è piaciuto ad altri no.

E la regia? Anche il premio all’esordiente Nelson Carlos De Los Santos Arias per Pepe  non appare particolarmente convincente. C’erano sicuramente fra i “vecchi” (Kossakowsy, Dresen, Assayas) e fra i giovani (Vicario, Ruizpalacios, Sissako) registi più interessanti. Convince invece il premio alla fotografia a Martin Gschlacht per Des Teufels Bad. Stiamo parlando di un importante e navigato direttore della fotografia per esempio dei film di Barbara Albert e di Jessica Hausner.

Di seguito, ordinati per sezione, i film presentati, i premi ufficiali e le nostre recensioni (ancora in aggiornamento). (M.G e G. Sp.)

Concorso
Another End di Piero Messina (Italia)
Architecton di Victor Kossakovsky (Germania, Francia)
Black Tea di Abderrahmane Sissako (Francia, Mauritania, Lussemburgo, Taiwan, Costa d’Avorio)
La Cocina di Alonso Ruizpalacios (Messico, Stati Uniti)
Dahomey di Mati Diop (Francia, Senegal, Benin)  ORSO D’ORO
A Different Man di Aaron Schimberg (Stati Uniti) ORSO D’ARGENTO PER LA MIGLIOR INTERPRETAZIONE – PROTAGONIST*
L’Empire di Bruno Dumont (Francia, Italia, Germania, Belgio, Portogallo) ORSO D’ARGENTO – PREMIO DELLA GIURIA
Gloria! di Margherita Vicario (Italia, Svizzera)
Hors du temps di Olivier Assayas (Francia)
In Liebe, Eure Hilde di Andreas Dresen (Germania)
Keyke mahboobe man di Maryam Moghaddam e Behtash Sanaeeha (Iran, Francia, Svezia, Germania) PREMIO GIURIA ECUMENICA e PREMIO FIPRESCI
Langue Étrangère di Claire Burger (Francia, Germania, Belgio)
Mé el Aïn di Meryam Joobeur (Tunisia, Francia, Canada, Norvegia, Qatar, Arabia Saudita)
Pepe di Nelson Carlos De Los Santos Arias (Repubblica Dominicana, Namibia, Germania, Francia) ORSO D’ARGENTO PER LA MIGLIOR REGIA
Shambhala di Min Bahadur Bham (Nepal, Francia, Norvegia, Hong Kong, Turchia, Taiwan, Stati Uniti, Qatar)
Small Things Like These di Tim Mielants (Irlanda, Belgio) ORSO D’ARGENTO PER LA MIGLIOR INTERPRETAZIONE – NON PROTAGONIST*
Sterben di Matthias Glasner (Germania) ORSO D’ARGENTO PER LA MIGLIOR SCENEGGIATURA
Des Teufels Bad di Veronika Franz e Severin Fiala (Austria, Germania) ORSO D’ARGENTO PER IL CONTRIBUTO ARTISTICO
Vogter di Gustav Möller (Danimarca, Svezia)
Yeohaengjaui pilyo di Hong Sangsoo (Corea del Sud) ORSO D’ARGENTO  – GRAN PREMIO DELLA GIURIA

Berlinale Special
August My Heaven di Riho Kudo (Giappone)
Averroès & Rosa Parks di Nicolas Philibert (Francia)
Chime di Kurosawa Kiyoshi (Giappone)
Elf Mal Morgen: Berlinale Meets Fußball, film collettivo (Germania)
exergue – on documenta 14 di Dimitris Athiridis (Grecia)
Hako Otoko di Gakuryū Ishii (Giappone)
Das leere Grab di Agnes Lisa Wegner e Cece Mlay (Germania, Tanzania)
Made in England: The Films of Powell and Pressburger di David Hinton (Regno Unito)
Sasquatch Sunset di David e Nathan Zellner (Stati Uniti)
Shikun di Amos Gitai (Israele, Francia, Svizzera)
Turn in the Wound di Abel Ferrara (Regno Unito, Germania, Italia, Stati Uniti)
Wu Suo Zhu di Tsai Ming-liang (Taiwan, Stati Uniti)

Orso d’Oro d’onore a Martin Scorsese
The Departed (Stati Uniti, 2006)

Berlinale Camera 2024: Omaggio a Edgar Reitz
Filmstunde_23 di Jörg Adolph e Edgar Reitz (Germania, 2024)

Berlinale Special Gala
Beom-Joe-do-si 4 di Heo Myeong-haeng (Corea del Sud)
Cuckoo di Tilman Singer (Germania, Stati Uniti)
Love Lies Bleeding di Rose Glass (Stati Uniti, Regno Unito)
Seven Veils di Atom Egoyan (Canada)
Spaceman di Johan Renck (Stati Uniti)
The Stranger’s Case di Brandt Andersen (Giordania)
Treasure di Julia von Heinz (Germania, Francia)

Berlinale Series
Dostoevskij di Damiano e Fabio D’Innocenzo (Italia, 6 episodi)
Supersex di Matteo Rovere, Francesco Carrozzini e Francesca Mazzoleni (Italia, episodi 1-3)

 Encounters
Arcadia di Yorgos Zois (Grecia, Bulgaria, Stati Uniti)
Cidade; Campo di Juliana Rojas (Brasile, Germania, Francia)  MIGLIOR REGIA DELLA SEZIONE
Demba di Mamadou Dia (Senegal, Germania)
Direct Action di Guillaume Cailleau e Ben Russell (Germania, Francia)  MIGLIOR FILM DELLA SEZIONE
Dormir de olhos abertos di Nele Wohlatz (Brasile, Taiwan, Argentina, Germania)
The Fable di Raam Reddy (India, Stati Uniti)
Une famille di Christine Angot (Francia)
Favoriten di Ruth Beckermann (Austria)
Ivo di Eva Trobisch (Germania)
Khamyazeye bozorg di Aliyar Rasti (Iran)  PREMIO DELLA GIURIA (EX-AEQUO)
Kong fang jian li de nv ren di Qiu Yang (Cina, Stati Uniti, Francia, Singapore)  PREMIO DELLA GIURIA (EX-AEQUO)
Mãos no fogo di Margarida Gil (Portogallo)
Matt and Mara di Kazik Radwanski (Canada)
Through the Graves the Wind is Blowing di Travis Wilkerson (Stati Uniti)
Tú me abrasas di Matías Piñeiro (Argentina, Spagna)

Panorama
Alle die Du bist di Michael Fetter Nathansky (Germania, Spagna)
All Shall Be Well di Ray Yeung (Hong Kong, Cina)  TEDDY AWARD
Andrea lässt sich scheiden di Josef Hader (Austria)
Betânia di Marcelo Botta (Brasile)
Between the Temples di Nathan Silver (Stati Uniti)
Crossing di Levan Akin (Stati Uniti)
Cu Li Không Bao Giờ Khóc di Phạm Ngọc Lân (Vietnam, Singapore, Francia, Filippine, Norvegia) MIGLIOR OPERA PRIMA IN TUTTE LE SEZIONI DEL FESTIVAL 
Faruk di Aslı Özge (Germania, Turchia, Francia)
Les gens d’à côté di André Téchiné (Francia)
I Saw the TV Glow di Jane Schoenbrun (Stati Uniti)
Janet Planet di Annie Baker (Stati Uniti, Regno Unito)
Jia ting jian shi di Lin Jianjie (Cina, Francia, Danimarca, Qatar)
Memorias de un cuerpo que arde di Antonella Sudasassi Furniss (Costa Rica, Spagna) PREMIO DEL PUBBLICO
The Outrun di Nora Fingscheidt (Regno Unito, Germania)
Les Paradis de Diane di Carmen Jaquier e Jan Gassmann (Svizzera)
Pendant ce temps sur Terre di Jérémy Clapin (Francia)
Sex di Dag Johan Haugerud (Norvegia)  PREMIO CICAE
Verbrannte Erde di Thomas Arslan (Germania)
The Visitor di Bruce LaBruce (Regno Unito)
Yo vi tres luces negras di Santiago Lozano Álvarez (Colombia, Francia, Messico, Germania)
Zeit Verbrechen di Mariko Minoguchi, Jan Bonny, Helene Hegemann e Faraz Shariat (Germania) – (miniserie)

 Panorama Dokumente
Afterwar di Birgitte Stærmose (Danimarca, Kosovo, Svezia, Finlandia)
À quand l’Afrique? di David-Pierre Fila (Repubblica del Congo, Angola, Camerun)
Baldiga – Entsichertes Herz di Markus Stein (Germania)
A Bit of a Stranger di Svitlana Lishchynska (Ucraina)
Diaries from Lebanon di Myriam El Hajj (Libano, Francia, Qatar, Arabia Saudita)
Ještě nejsem, kým chci být di Klára Tasovská (Repubblica Ceca, Slovacchia, Austria)
No Other Land di Basel Adra, Hamdan Ballal, Yuval Abraham e Rachel Szor (Palestina, Norvegia) MIGLIOR DOCUMENTARIO DI TUTTE LE SEZIONI + PREMIO DEL PUBBLICO
Sayyareye dozdide shodeye man di Farahnaz Sharifi (Germania, Iran)
Teaches of Peaches di Philipp Fussenegger e Judy Landkammer (Germania)
Tongo Saa di Nelson Makengo (Repubblica Democratica del Congo, Belgio, Germania, Burkina Faso, Qatar)

Forum (Programma principale)
Chroniques fidèles survenues au siècle dernier à l’hôpital psychiatrique Blida-Joinville, au temps où le Docteur Frantz Fanon était chef de la cinquième division entre 1953 et 1956 di Abdenour Zahzah (Algeria, Francia)
Gokogu no Neko di Kazuhiro Soda (Giappone)
Henry Fonda for President di Alexander Horwath (Austria, Germania)
Il cassetto segreto di Costanza Quatriglio (Italia, Svizzera)
La hojarasca di Macu Machín (Spagna)
L’homme-vertige di Malaury Eloi Paisley (Francia)
La piel en primavera di Yennifer Uribe Alzate (Colombia, Cile)
The Human Hibernation di Anna Cornudella Castro (Spagna)
Ihre ergebenste Fräulein di Eva C. Heldmann (Germania)
Intercepted di Oksana Karpovych (Canada, Francia, Ucraina)
In the Belly of a Tiger di Siddartha Jatla (India, Stati Uniti, Cina, Indonesia, Taiwan)
Kottukkaali di Vinothraj PS (India)
Marijas klusums di Dāvis Sīmanis (Lettonia, Lituania)
Mit einem Tiger schlafen di Anja Salomonowitz (Austria)
As noites ainda cheiram á pôlvora di Inadelso Cossa (Mozambico, Germania, Francia, Portogallo, Paesi Bassi, Norvegia)
Oasis di Tamara Uribe e Felipe Morgado (Cile)
Oasis of Now di Chee Sum Chia (Malesia, Singapore, Francia)
Pa-myo di Jang Jae-hyun (Corea del Sud)
Reas di Lola Arias (Argentina, Germania, Svizzera)
Redaktsiya di Roman Bondarchuk (Ucraina, Germania, Slovacchia, Repubblica Ceca)
Reproduktion di Katharina Pethke (Germania)
Republic di Jin Jiang (Singapore, Cina)
Resonance Spiral di Marinho de Pina e Filipa César (Portogallo, Guinea-Bissau, Germania)
Săptămâna Mare di Andrei Cohn (Romania, Svizzera)
Shahid di Narges Kalhor (Germania)
Spuren von Bewegung vor dem Eis di René Frölke (Germania)
Der unsichtbare Zoo di Romuald Karmakar (Germania)
Was hast du gestern geträumt, Parajanov? di Faraz Fesharaki (Germania)
The Wrong Movie di Keren Cytter (Stati Uniti, Belgio)
Yoake no subete di Shō Miyake (Giappone)

Forum Special
Art Education di Maria Lassnig (Austria, Stati Uniti)
Baroque Statues di Maria Lassnig (Austria, Stati Uniti)
Chairs di Maria Lassnig (Austria, Stati Uniti)
Couples di Maria Lassnig (Austria, Stati Uniti)
Deda-Shvili an rame ar aris arasodes bolomde bneli di Lana Gogoberidze (Georgia, Francia)
Diese Tage in Terezín di Sibylle Schönemann (Germania, Repubblica Ceca)
Doesarananeun moksori di Park Soo-nam e Park Maeui (Giappone, Corea del Sud)
Encounter di Maria Lassnig (Austria, Stati Uniti)
Iris di Maria Lassnig (Austria, Stati Uniti)
Kaddu Beykat di Safi Faye (Senegal)
Maria Lassnig Kantate di Maria Lassnig e Hubert Sielecki (Austria)
Palmistry di Maria Lassnig (Austria, Stati Uniti)
Selfportrait di Maria Lassnig (Austria, Stati Uniti)
Shapes di Maria Lassnig (Austria, Stati Uniti)
Techqua Ikachi, Land – mein Leben di Anka Schmid, James Danaqyumptewa e Agnes Barmettler (Germania, Svizzera)

Forum Expanded
Barrunto di Emilia Beatriz (Regno Unito, Porto Rico)
Certain Winds from the South di Eric Gyamfi (Ghana)
Death Mask di John Greyson (Canada)
Detours While Speaking of Monsters di Deniz Şimşek (Germania, Turchia)
For Here Am I Sitting in a Tin Can Far Above the World di Gala Hernández López (Francia)
Grandmamauntsistercat di Zuza Banasińska (Paesi Bassi, Polonia)
Here We Are di Chanasorn Chaikitiporn (Thailandia)
Hold on to Her di Robin Vanbesien (Belgio)
I Don’t Want to Be Just a Memory di Sarnt Utamachote (Germania)
In Praise of Slowness di Hicham Gardaf (Regno Unito, Italia)
Myanmar Anatomy di Prapat Jiwarangsan (Emirati Arabi Uniti, Thailandia)
Nanacatepec di Elena Pardo e Azucena Losana (Messico, Spagna)
O Seeker di Gavati Wad (Stati Uniti, India)
The Perfect Square di Gernot Wieland (Germania, Belgio)
The Periphery of the Base di Zhou Tao (Cina)
Quebrante di Janaina Wagner (Brasile)
Remote Occlusions di Utkarsh (India, Stati Uniti)
Room 404 di Elysa Wendi e Wai Shing Lee (Polonia, Hong Kong)
Sarcophagus of Drunken Loves di Joana Hadjithomas e Khalil Joreige (Francia, Libano)

Generation Generation Kplus
Fox and Hare Save the Forest di Mascha Halberstad (Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo)
It’s Okay! di Kim Hye-young (Corea del Sud)  CRYSTAL BEAR
Raíz (Through Rocks and Clouds) di Franco García Becerra (Perù, Cile)
Reinas di Klaudia Reynicke (Svizzera, Spagna, Perù) GRAN PREMIO DELLA GIURIA
Sieger sein di Soleen Yusef (Germania)
Los tonos mayores di Ingrid Pokropek (Argentina, Spagna)
Young Hearts di Anthony Schatteman (Belgio, Paesi Bassi)

Generation 14plus
Comme le feu di Philippe Lesage (Canada, Francia) GRAN PREMIO DELLA GIURIA
Disco Afrika: une histoire malgache di Luck Razanajaona (Francia, Madagascar, Germania, Mauritius, Sudafrica, Qatar)
Ellbogen di Aslı Özarslan (Germania, Turchia, Francia)
Huling Palabas di Ryan Machado (Filippine)
Last Swim di Sasha Nathwani (Regno Unito) CRYSTAL BEAR
Maydegol di Sarvnaz Alambeigi (Iran, Germania, Francia)
Quell’estate con Irène di Carlo Sironi (Italia, Francia)
Xiao Ban Jie di Liu Yaonan (Francia, Hong Kong, Germania, Belgio)

Retrospettiva (Un altro Cinema)
Banale Tage di Peter Welz (Germania)
Chapeau Claque di Ulrich Schamoni (Germania Ovest)
Dark Spring di Ingemo Engström (Germania Ovest)
Denk bloß nicht, ich heule di Frank Vogel (Germania Est)
Das deutsche Kettensägenmassaker di Christoph Schlingensief (Germania)
Die Deutschen und ihre Männer – Bericht aus Bonn di Helke Sander (Germania Ovest)
Die endlose Nacht di Will Tremper (Germania Ovest)
Engel aus Eisen di Thomas Brasch (Germania Ovest)
Fegefeuer di Haro Senft (Germania Ovest)
Herzsprung di Helke Misselwitz (Germania)
Ich di Bettina Flitner (Germania Ovest)
Im Land meiner Eltern di Jeanine Meerapfel (Germania Ovest)
Jesus – Der Film di Michael Brynntrup (Germania Ovest)
Kismet, Kismet di Ismet Elçi (Germania Ovest)
Der kleine Godard. An das Kuratorium Junger Deutscher Film di Hellmuth Costard (Germania Ovest)
Leuchtkraft der Ziege – Eine Naturerscheinung di Jochen Krausser (Germania Est)
Macumb di Elfi Mikesch (Germania Ovest)
Nicht nichts ohne Dich di Pia Frankenberg (Germania Ovest)
Shirins Hochzeit di Helma Sanders-Brahms (Germania Ovest)
Supermarkt di Roland Klick (Germania Ovest)
Tobby di Hansjürgen Pohland (Germania Ovest)
Unsichtbare Tage oder Die Legende von den weißen Krokodilen di Eva Hiller (Germania)
Zwei unter Millionen di Victor Vicas e Wieland Liebske (Germania Ovest)

Berlinale Classics
Battaglia nel cielo (Batalla en el cielo) di Carlos Reygadas (Messico)
Due sorelle (Kohlhiesels Töchter) di Ernst Lubitsch (Germania)
Fuori orario (After Hours) di Martin Scorsese (Stati Uniti)
Il giorno della locusta (The Day of the Locust) di John Schlesinger (Stati Uniti)
Godzilla (Gojira) di Ishirō Honda (Giappone)
Il gusto dell’anguria (Tiān biān yi duǒyún) di Tsai Ming-liang (Taiwan, Francia)
In fretta in fretta (Deprisa, deprisa) di Carlos Saura (Spagna, Francia)
Il principe consorte (The Love Parade) di Ernst Lubitsch (Stati Uniti)
Reifezeit di Sohrab Shahid-Saless (Germania Ovest)
Sacrificio (Offret) di Andrej Tarkovskij (Svezia, Regno Unito, Francia)

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